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Covid: Lembo, no criteri aziendali per ristori sport di base

N.1 Us Acli: "Fatti i compiti, stop è stato doccia fredda"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 31 OTT - "Al premier Conte abbiamo esplicitato le nostre preoccupazioni, l'impegno del governo è stato sui ristori ma tutto il mondo dello sport di base si basa sulla mancanza di scopo di lucro e commisurare i ristori in base cali di fatturato significa uare criteri aziendalistici che non si sposano bene con la nostra realtà". È quanto dichiarato dal presidente dell'Us Acli Damiano Lembo, intervenuto al 'Dribbling' su Rai 2.
    "La crisi Covid-19 è grave, noi rispettiamo le regole ma abbiamo segnalato alcune anomalie rispetto al decreto 'Ristori' del 28 ottobre. La richiesta al governo è stata quella di prendere in considerazione modalità diverse di ristoro", ha aggiunto il numero uno dell'Us Acli, coordinatore degli Enti di Promozione presso il Coni. "Siamo preoccupati e arrabbiati - ha incalzato Lembo -. Ci siamo adoperati per far rispettare i protocolli, tanto che ci sono stati riscontri che non hanno dato esiti negativi. Insomma, il compitino lo avevamo fatto e quindi il Dpcm del 24 è stata una doccia fredda. Lo sport di base è seriamente a rischio ma non solo quello. Lo sport è salute, economia sociale e nuovi stili di vita votati al benessere, non per costrizione ma per scelta. Lo sport è un presidio medico".
    (ANSA).
   

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