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Doping: Carlo Mornati, vicino a mio fratello

Vicesegretario rimette deleghe, Giunta Coni dice 'no'

Redazione Ansa

"Sono vicino a mio fratello e basta Il capo della delegazione olimpica azzurra e vicepresidente del Coni, Carlo Mornati, si esprime così sul caso di positività che ha visto coinvolto suo fratello Niccolò, azzurro di canottaggio. "Non è stato ancora avviato nulla, è stato contestata una positività e poi vedremo", ha aggiunto Mornati a margine del Consiglio nazionale del Coni. Poco prima, lo stesso Mornati aveva rimesso alla Giunta tutti i suoi mandati e deleghe che i membri hanno respinto all'unanimità. In occasione del Consiglio, molti sono stati gli attestati di stima e affetto nei confronti dell'argento olimpico nel quattro senza a Sidney 2000: "Sì, molti. C'è anche un rapporto umano con tutte queste persone e poi non è una cosa che mi tocca in prima persona - ha evidenziato il dirigente del Comitato olimpico nazionale -. Se ho fiducia che tutto si risolva? Non voglio dire nulla, per fare commenti aspettiamo la fine del procedimento.  Adesso è del tutto inopportuno".

Carlo Mornati rimette deleghe, Giunta Coni dice 'no' - Il capo della delegazione olimpica azzurra e vicepresidente del Coni, Carlo Mornati, stamane ha rimesso alla Giunta del Coni tutti i suoi mandati e deleghe a seguito del caso di positività di suo fratello, il canottiere Niccolò Mornati. La Giunta del Coni "ha respinto all'unanimità", ha precisato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, riferendo ai membri del Consiglio nazionale del Comitato olimpico. "Si tratta di un gesto non dovuto e fatto a livello personale - ha spiegato il numero uno dello sport italiano -. Un gesto che gli fa onore e che ancora di più attesta la qualità dell'uomo e della persona, che voglio abbracciare". Al termine dell'annuncio, il Consiglio ha tributato un caloroso applauso a Carlo Mornati, mentre nel sottolineare l'efficienza del sistema antidoping Nado-Italia ("Quel controllo non era un controllo normale, e meno male, era un controllo mandato da noi: siamo stati non solo gli scopritori ma anche i carnefici"), Malagò ha ribadito che il caso che ha coinvolto Niccolò Mornati, tesserato per il Circolo Canottieri Aniene, società della quale Malagò è presidente, "è una cosa che mi ha ferito, toccato - ha specificato - e mi fatto molto riflettere. Ho fatto una scelta personale e per questo ho deciso che nel 2016 scadrà il mio mandato da presidente dell'Aniene e non ho intenzione di ricandidarmi, non voglio che ci sia la benché minima correlazione tra la società di cui sono presidente e casi di doping. L' Aniene è la mia famiglia, è una decisione difficile e dolorosa, ma va presa con coraggio".

   

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