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Bolt, Gay andava bandito per sempre

Il giamaicano boccia la normativa sul doping per i "pentiti"

Redazione Ansa

 Usain Bolt attacca Tyson Gay e la normativa sul doping, a suo dire troppo clemente con chi sbaglia e poi si pente. In un'intervista con il periodico "Runner's World", il giamaicano sostiene che lo statunitense, risultato positivo nel 2013 agli steroidi, "doveva essere bandito per sempre" e non cavarsela "con una squalifica di un anno, solo per aver confessato alle Autorità cosa aveva fatto e chi l'aveva aiutato: così si manda un messaggio sbagliato. Non ho nessuna voglia di gareggiare con Tyson".
   

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