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Kostner: il dolore è forte, ma saprò rialzarmi

"Io distante da pratiche sleali, affetto dà forza per combattere"

Redazione Ansa

Il dolore misto a rabbia, perché lei non smette di ripeterlo: "Con il doping non ho nulla a che fare". I sedici mesi di squalifica inflitti per la complicità nel caso Schwazer sono una macchia con cui la campionessa dei pattini proprio non vuole fare i conti. Lontano da quegli ovali di ghiaccio che tra alti e bassi tante gioie le hanno regalato lei non sa stare: le ore trascorse dalla sentenza di condanna del Tribunale antidoping del Coni hanno solo aumentato la voglia di non farsi travolgere. "Non ho parole per descrivere la delusione, l'umiliazione e il dolore che provo come atleta e come persona - dice Carolina -. Questa volta è veramente dura, ma mi rialzerò come ho fatto in tante altre occasioni". Già, ma non è dal ghiaccio che dovrà tirarsi su: c'è una battaglia da portare avanti per salvare il suo futuro di atleta e non lasciare che quell'amore sbagliato e finito malissimo con il marciatore la danneggi per sempre. "Mi sento ferita - spiega - e quello che mi infastidisce maggiormente è che il mio nome possa essere in qualche modo associato al doping, sapendo quanto io sia distante da questa pratica scorretta e sleale". Magra è la consolazione per l'assoluzione dall'accusa di 'omessa denuncia' delle frequentazioni di Schwazer con il medico inibito, Michele Ferrari. "Ho visto che il Tribunale mi ha assolto dalla contestazione di omessa denuncia e credo che i giudici hanno capito che io con il doping non c'entro niente, ma questo non mi basta", aggiunge Carolina pronta a dare battaglia davanti al Tas di Losanna. Massimo riserbo sul collegio difensivo che la difenderà. Nei prossimi giorni verrà fatta chiarezza anche sul neo manager Giuseppe Gambardella. Probabilmente quando la Kostner sarà lontana dall'Italia: lunedì, infatti, volerà in Giappone per una tournée. Nulla a che vedere con la presenza nel paese del Sol levante dello scorso marzo, quando a Saitama conquistò il bronzo mondiale, ultimo trofeo importante in una carriera comunque costellata di successi. Una carriera che però potrà riprendere soltanto il 16 maggio 2016, se il ricorso annunciato non dovesse essere accolto. Considerando le stagioni del pattinaggio, di fatto potrà tornare a gareggiare soltanto nell'ottobre 2016, alla soglia dei 30 anni. E certo per l'angelo dei pattini, diviso tra gare iridate e show per bambini il danno in chiave marketing è evidente: in attesa di sapere che faranno gli sponsor i fan di certo non le hanno voltato le spalle. Anzi. "Ringrazio tutte le persone che mi sono state e mi sono vicine ed in particolare la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio e il suo presidente Andrea Gios, per l'affetto di cui sento di avere tanto bisogno e che mi darà la forza per continuare a combattere. Avere tante persone che mi credono mi conforta". Come facevano gli applausi, dopo le cadute sul ghiaccio.

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