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Sarri: 'Lazio me ne vado'. E il club resta scoperto

Il tecnico si dimette, caccia al sostituto: Rocchi e Klose i nomi

Redazione Ansa

Terremoto in casa Lazio che dopo l'eliminazione in Champions e l'ennesimo ko in campionato si ritrova senza allenatore. Nel day-after della bruciante sconfitta all'Olimpico con l'Udinese Maurizio Sarri ha deciso di rassegnare le dimissioni mettendo nei guai il club biancoceleste che ora rischia seriamente di non trovare un sostituto per la sfida di sabato prossimo contro il Frosinone. 

 

 Una giornata campale a Formello, con il tecnico toscano che annuncia di mettere fine alla sua avventura nel primo pomeriggio, e dopo un colloquio intenso con il ds Fabiani e il dt della Primavera Alberto Bianchi, ha lasciato il centro sportivo laziale. La sconfitta contro l'Udinese (la dodicesima in campionato, sedicesima in stagione, la quarta di fila) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, quasi colmo dopo settimane complicate (con i crolli con Bologna e Fiorentina o le feroci polemiche arbitrali dopo il Milan).

Sarri saluterebbe così la Lazio dopo due anni e mezzo intensi, fatti di alti (il secondo posto della scorsa stagione, i quattro derby vinti di fila) e di bassi (i risultati deludenti in Europa e Conference League e il cammino in Serie A di quest'anno). Ieri il tecnico nello spogliatoio aveva chiesto in maniera diretta alla squadra se avesse voluto il suo addio: l'assenza di risposta altrettanto diretta da parte die giocatori deve averlo convinto di non avere più il controllo e che quindi fosse giusto farsi da parte. L'atteggiamento della rosa, riottosa alla prospettiva di un ritiro punitivo, è stata un'ulteriore conferma. Due mesi dopo l'addio di Mourinho alla Roma, anche la sponda biancoceleste della Capitale cambia quindi guida: i destini dei due allenatori, arrivati entrambi nell'estate 2021 e accolti con gioia e stupore, si incrociano nuovamente, accomunati stavolta da un addio anticipato. Se però a sollevare il portoghese fu la proprietà dei Friedkin, nel caso di Sarri è stato lui stesso a tirarsi indietro, nonostante avesse recentemente ribadito di voler continuare fino al 2025 (il termine del suo contratto, sottolineando però (dopo la trasferta di Monaco) che il ciclo forse era finito. Sui social, intanto, predomina l'amarezza per la scelta del tecnico. "La seconda persona in 20 anni a prendersi la responsabilità di colpe non sue. Sei stato un bel sogno durato troppo poco ma ormai lo sappiamo che noi laziali non siamo più destinati a sognare", si legge, mentre altri lodano il fatto che si sia dimesso, rinunciando a 5 milioni netti di stipendio. "Dimettersi in questo paese è ormai un gesto arcaico. Dimettersi lasciando parecchi soldi sul tavolo è ormai un gesto sconosciuto. Per Sarri l'addio alla Lazio, se confermato, sarebbe una 'prima volta': mai da quando allena in Serie A (Empoli, Napoli e Juve) aveva chiuso la stagione in anticipo. La squadra, improvvisamente orfana della guida tecnica, si è allenata in palestra con lo staff e rimarrà in ritiro, ma il club deve correre ai ripari e trovare un nuovo padrone per la panchina. Per il dopo Sarri le soluzioni al vaglio al momento sarebbero su due ex: i nomi che si fanno sono quelli di Tommaso Rocchi (anche se l'ipotesi del tecnico delle giovanili sembra abbia perso forza), e avanza la candidatura di Miro Klose che potrebbe traghettare la squadra fino a fine stagione.

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