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Goggia, una carriera ricca di allori e infortuni

Il primo incidente nel 2007. Solo cinque anni senza problemi

Goggia

Redazione Ansa

Scia sempre al limite, alle volte anche oltre. Perfino in allenamento. E' una carriera ricca di successi ma costellata anche da tanti infortuni, quella di Sofia Goggia, campionessa azzurra dello sci, incappata spesso in problemi fisici figli di rovinose cadute e premesse di prodigiose risalite. Certo, lo sci della Goggia - libera e supergigante - è disciplina della velocità, tanto più pericolosa quanto più di disputa sul filo del rischio. Ma la caduta di oggi è solo l'ultima di una serie che dal 2007 ne raggruppa una decina.

Il primo incidente risale appunto a 14 anni fa, quando la campionessa italiana deve ancora compiere 15 anni: rottura del legamento crociato e del menisco del ginocchio destro. Un anno dopo si rompe l'altro menisco del ginocchio destro.

Sembrano ricordi del passato ma il conto con la sfortuna non è ancora chiuso per la giovanissima sciatrice bergamasca: nel febbraio del 2011 ad Altenmarkt riporta un trauma cranico ed un infortunio muscolare.

Nel 2012 ancora uno stop tramautico. Ad Andalo si rompe ancora il crociato e il menisco del ginocchio destro mentre partecipa al gigante di Coppa Europa.

Nel 2013 a Lake Louise in discesa di Coppa del Mondo si rompe il crociato e i due menischi del ginocchio sinistro. Si apre un periodo senza infortuni che dura cinque anni. Ed è il periodo di tanti successi che culminano con l'oro Olimpico nel 2018 a PyeongChang.

 A fine 2018, ad ottobre, ad Hintertux in Austria si frattura il malleolo peroneale destro per una caduta in allenamento. Il 9 febbraio 2020 a Garmisch si frattura il radio del braccio sinistro.

E sempre a Garmisch nel 2021 si rompe ancora una volta il ginocchio mentre sta percorrendo una pista turistica a gara annullata: stavolta è una frattura composta del piatto tibiale laterale.

A Cortina il 23 gennaio 2022 riporta una microfrattura al perone, una distorsione al ginocchio sinistro e la lesione del legamento crociato. Dopo un recupero record di 23 giorni conquista un incredibile argento olimpico a Yanqing in Cina.

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