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Riparte a Roma il Mundialido, tra calcio e integrazione

Il torneo di calcio, riservato a squadre formate interamente da immigrati, si è aperto con la celebrazione di un matrimonio marocchino

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Redazione Ansa

Tra sport, musica, folklore, ma soprattutto solidarietà internazionale, è partita la XXIV edizione del “Mundialido”. Prima del fischio d'inizio del torneo di calcio riservato a squadre formate interamente da immigrati, nello spirito della manifestazione, è andata in scena la cerimonia d'apertura, nella quale è stato celebrato un matrimonio marocchino. 


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Mundialido 2022, delegazione della squadra marocchina

Il torneo è iniziato ieri  nella cornice dello Stadio Fiorentini, al Parco dei caduti di Marcinelle, con le partite del girone A: Marocco-Ucraina ed Egitto-Brasile. I campioni in carica della 23esima edizione, i marocchini, sono stati sconfitti per 4-0 dagli ucraini, mentre il Brasile ha vinto 6-2 contro l'Egitto. La competizione, organizzata e gestita dal Club Italia Eventi, è un progetto di mediazione culturale che si pone l'obiettivo di far dialogare e convivere tra loro le diverse comunità di immigrati presenti sul territorio laziale. All'evento inaugurale del torneo del 24 maggio scorso, nel quale sono stati sorteggiati anche i gironi, era intervenuto il senatore Claudio Barbaro, presidente delle Associazioni Sportive e Sociali Italiane che collaborano all’iniziativa, e Fabio Spadaccia, assessore allo Sport del V Municipio di Roma Capitale. Tra i presenti anche ambasciatori e delegazioni diplomatiche dei paese rappresentati, oltre a personaggi dello sport e dello spettacolo. 

I sei gironi anticiperanno la fase a eliminazione diretta che inizierà il 16 giugno. La finale si giocherà "il 29 giugno, festa dei Santi patroni di Roma Pietro e Paolo, sempre allo stadio Fiorentini, in zona La Rustica, area della Capitale da sempre crocevia di comunità straniere residenti”, spiega Eugenio Marchina, patron della manifestazione e presidente del Club Italia.

 

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“L’iniziativa contribuisce a favorire valori e comportamenti comuni, garantendo agli stranieri pari opportunità e la possibilità di partecipare alla vita sociale di Roma e del Lazio. In una realtà socioculturale sempre più protesa verso una convivenza multietnica - continua Marchina -, è evidente il valore rappresentato dal Mundialido ai fini dell’integrazione sociale e dell’aggregazione. Lo sport in generale, e specialmente il calcio, si conferma veicolo essenziale per il coinvolgimento delle persone in percorsi di accoglienza e integrazione; nonché, nel periodo storico attuale, strumento di enorme importanza nella lotta alle discriminazioni e all’emarginazione sociale”. Per questo motivo, “se anche la squadra russa fosse riuscita ad organizzarsi - precisa Marchina - non avremmo avuto problemi a farla giocare”.

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