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All Star Game, Lebron vince e abbraccia Jordan: 'un'emozione'

Curry super, 50 punti. 75 anni Nba, sfilano le leggende di ieri

Redazione Ansa

 La solita festa del basket, con 19.400 spettatori entusiasti, fra i quali un estasiato Gianmarco Tamberi ("io non vivo senza sogni, non può essere veramente Michael Jordan, non può essere vero. Semplicemente tutto PAZZESCO", ha scritto sui social l'olimpionico dell'alto che venerdì scorso aveva preso parte al 'Celebrity Game'), con 50 punti e 16 triple a segno di Stephen Curry che, alla fine, hanno dato la vittoria per 163-160 al team Lebron sul Team Durant. Quest'ultimo, l'asso di di Brooklyn, è stato l'assente dell'ultimo momento a causa della morte della nonna.
    L'All Star Game 2022 svoltosi nel Rocket Mortgage FieldHouse di Cleveland è stato tutto questo, e la dimostrazione che, a volte, anche negli States esiste il tifo contro. Infatti al momento dell'annuncio dei giocatori che poi sarebbero scesi in campo, proprio Curry è stato sonoramente fischiato dal pubblico, a causa dei tanti dispiaceri dati nella Finals Nba ai tifosi di Cleveland battuti dai suoi Golden State Warriors. Solo una volta, nel 2016, la squadra di cui all'epoca faceva parte Lebron James riuscì a prevalere. E proprio il numero 6 dei Lakers, come Curry originario dell'Ohio, è stato un altro dei protagonisti delle partita delle stelle, con il tiro che, nei secondo finali, ha dato ai suoi la certezza della vittoria.

 "Non avrei potuto desiderare un momento migliore di ciò che è appena accaduto", il commento di James subito dopo la partita.  Ma per Lebron non è stata l'unica grande emozione: è successo anche quando, nell'intervallo dell'All-Star Game, sono stati premiati e hanno 'sfilato', 45 dei 76 selezionati come i migliori giocatori nella storia della Nba, leggende come Michael Jordan, Magic Johnson, Kareem Abdul Jabbar, Jerry West, Clyde Drexler, Isiah Thomas, Patrick Ewing, Dennis Rodman, David Robinson, Charles Barkley, Dominique Wilkins, Julius Erving, e altri. Tutti loro hanno fatto della lega che festeggia il 75/o anniversario un torneo di interesse planetario. In mezzo agli dei del basket, i fenomeni di oggi hanno trovato i loro idoli di quando erano bambini o adolescenti, un sentimento evidenziato dall'intensità dell'abbraccio che James ha dato a Jordan. "Non potevo perdere l'opportunità - ha poi detto James - di dare la mano e stringere a me l'idolo della mia infanzia". E Curry: "difficile descrivere cosa ho provato in mezzo a tutti quei campioni: mi sono sentito come un bimbo in un grande negozio di caramelle". Giannis Antetokounmpo era ancora incredulo di aver potuto, "finalmente", incontrare Michael Jordan: "sono andato a presentarmi e lui mi ha detto che sapeva benissimo chi ero...mamma mia che, emozione". Incredulo, e visibilmente felice, anche Luka Doncic, lo sloveno fenomeno annunciato di domani, ma in quel momento anche lui tornato bambino.

   

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