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Mondiali Pugilato: Mouhiidine perde in finale, oro La Cruz

Fuoriclasse cubano batte l'azzurro ai punti, per 4-1

Redazione Ansa

Il pugile azzurro Aziz Abes Mouhiidine, 23 enne irpino, non ce l'ha fatta a vincere la finale dei pesi massimi dei Mondiali Elite di Belgrado. E' stato infatti sconfitto ai punti per 4-1 (29-28, 28-29, 29-28, 29-28, 29-28) dal fuoriclasse, e campione olimpico, cubano Julio La Cruz Peraza. A Mouhiidine vanno comunque 50mila dollari di premio per aver conquistato l'argento.

Mouhiidine sconfitto, ma fa ben sperare - Aziz Abbes Mouhiidine è d'argento. "La montagna che doveva scalare", come aveva detto lui stesso, per arrivare in cima al mondo nel torneo iridato di boxe Elite, si è rivelata troppo alta per il 23enne pugile campano. Contro un fuoriclasse, il cubano Julio La Cruz Peraza, di nove anni più anziano, e molto più esperto, di lui ha dato tutto, perdendo per split decision (4-1) e anche a causa di una bella dose di sfortuna. Come dire che il tempo è dalla sua parte, e Aziz può guardare con fiducia al traguardo dei Giochi di Parigi 2024. Intanto gli rimane un po' di amaro in bocca per questa finale persa contro uno che è al quinto titolo mondiale (quattro fra i mediomassimi e ora questo dei 92 kg), ma l'azzurro si può consolare con i 50mila dollari del premio al secondo classificato (se avesse vinto ne avrebbe guadagnati 100mila). Così allo sport italiano che vissuto un 2021 indimenticabile è mancata quest'ultima impresa, perché tale sarebbe stata quella di Mouhiidine contro un boxeur, il cubano, che ha vinto anche due ori olimpici, l'ultimo a Tokyo. Però il campano figlio di un ingegnere esce dal ring a testa alta, perché è stato all'altezza del rivale. Contro il quale, va detto, aveva vinto la prima ripresa (ma solo tre giudici hanno visto bene), prima che a 22" dalla fine del round, una testata involontaria di La Cruz aprisse uno squarcio sul suo sopracciglio sinistro, che ha preso a sanguinare copiosamente, L'azzurro ha dato l'impressione di rimanerne condizionato, e il cubano, perennemente con la guardia bassa, un po' perché questo è il suo modo di boxare, un po' per provocare l'avversario, ne ha approfittato vincendo la seconda ripresa dopo che a 1'22" l'azzurro aveva dovuto farsi di nuovo medicare. A quel punto Mouhiidine ha capito che per vincere avrebbe dovuto cercare il colpo risolutivo per chiudere il match prima del limite, si è buttato in avanti con grande coraggio e ha piazzato un bel gancio al volto accusato da La Cruz, che poi ha fatto ricorso a tutta la propria abilità nello schivare e ha vinto pur terminando l'incontro in apnea. ed evitando di fare il saluto militare sul ring come fece in occasione della vittoria olimpica di Tokyo. Questa volta il compagno Julio ha preferito abbracciare a lungo Mouhiidine, quasi a voler dire che questo di Belgrado potrebbe essere stato, oltre che una finale, un passaggio delle consegne, e il pugilato italiano ovviamente ci spera: Parigi non è lontana.

 

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