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Sarri: 'Derby con Mourinho? Contano le squadre'

Il tecnico della Lazio: 'Ronaldo è una multinazionale difficile da gestire, lo scudetto era dato per scontato'

Maurizio Sarri

Redazione Ansa

"Sarri contro Mourinho? È roba giornalistica. Alla fine giocheranno Roma e Lazio. Né io potrò segnare, né Mourinho potrà salvare un gol. Sono le squadre che contano, più dei giocatori e degli allenatori. Importante sarà fare un grande lavoro, tornare a divertirsi e a far divertire il pubblico". Così il nuovo tecnico della Lazio Maurizio Sarri.

"Quanto sono stato vicino alla Roma? Non ho mai parlato direttamente con i giallorossi, secondo i miei agenti siamo stati molto vicini", ha aggiunto Sarri, che poco prima dell'annuncio di Mourinho era dato per vicinissimo alla panchina dei giallorossi. Tornando sul nuovo progetto con i biancocelesti, Sarri ha concluso: "Se si può passare dal 3-5-2 al 4-3-3? Cambiando qualche giocatore sicuramente si può, nella rosa attuale della Lazio non ci sono esterni alti e quindi bisogna cambiare. Lazzari? Quando un giocatore ha la sua gamba, penso si possa adattare a tutto". 

In collegamento su Sportitalia, dopo un anno di silenzio seguito all'esonero dalla Juventus, Sarri ha ammesso che "è stato un anno particolare". "In questo anno sono stato con la famiglia, ho letto tantissimo, ho visto tante partite e poi ho visto tante corse ciclistiche che una delle cose che mi piace di più. È stato un anno particolare, in cui non mi è pesato tanto restare fuori, con gli stadi vuoti e tanta tristezza. La situazione non mi faceva venire tutta questa voglia di tornare".

Cristiano Ronaldo 'non è di semplice gestione, è una società multinazionale che ha interessi personali che vanno abbinati con quelli della squadra. Io mi ritengo più bravo a fare l'allenatore che il gestore. Ci sono anche tanti aspetti positivi, perché Ronaldo poi i risultati alla fine li porta e sono risultati importanti". "Certo, rappresenta qualcosa che può andare anche oltre la società, quando hai oltre 200 milioni di seguaci sui social, ma è un problema della nostra società. Purtroppo ultimamente si parla troppo dei giocatori e poco delle squadre", ha aggiunto Sarri. Sul suo esonero, Sarri ha rimarcato: "Abbiamo vinto uno scudetto senza nemmeno festeggiarlo andando ognuno a cena per fatti suoi. Lo scudetto era dato per scontato, sia all'interno che all'esterno. Ho visto invece che quest'anno hanno festeggiato anche il quarto posto, forse le condizioni ideali per andare alla Juve era questo".

"Jorginho da pallone d'oro? Se vincesse anche l'Europeo è chiaro che diventa un papabile. È un giocatore raffinato e quindi non facile da capire da tutti. Gli devi mettere gli occhi addosso e guardare solo lui in partita. Gli riesce tutto troppo facile, questa è la sua grandezza". Così il nuovo tecnico della Lazio, in collegamento su Sportitalia. "Chi vedo tra i nuovi Sarri? A me piace molto De Zerbi - ha proseguito il toscano - ha già dimostrato abbastanza per andare a una grande. Sono esterrefatto che un ragazzo del suo valore debba scegliere un'esperienza all'estero. Sono d'accordo sulla scelta dello Shakhtar, che gli darà visibilità".

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