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Ascot prima volta senza Regina, ma c'è il re Dettori

Storico tris in sella a Stradivarius, per italiano ottavo trionfo

Redazione Ansa

Nonostante l'assenza della Regina, Frankie Dettori si conferma l'indiscusso re di Ascot, conquistando la terza Gold Cup di fila in sella a Stradivarius, l'ottava della sua strepitosa carriera. Sulla soglia dei 50 anni, il fantino italiano ripete dunque i trionfi del 2018 e 2019, ma questa volta più che mai deve ringraziare il suo fenomenale cavallo, di sei anni ed allenato da John Gosden, nettamente il più veloce nonostante le avverse condizioni metereologiche. "La pioggia e il fondo pesante di certo non lo hanno aiutato, eppure sono stati gli altri cavalli ad andare in difficoltà - le parole di Dettori -. Sul finale ho premuto il bottone ed è letteralmente decollato". Conquistando così il terzo trionfo consecutivo ad Ascot, impresa riuscita solo ad altri due cavalli, Sagaro negli anni '70 e Yeats, vincitore quattro volte di fila tra il 2006 e il 2009.

"E' un grandissimo risultato, anche senza pubblico. Il prossimo anno vogliamo cercare di eguagliare il primato di Yeats", la gioia di Dettori, che ha conquistato l'ottavo sigillo personale alla Gold Cup, a distanza di 28 anni dal primo trionfo in sella a Drum Taps. Con quella odierna salgono a 69 le vittorie di Dettori ad Ascot, dove nel 1996 ha centrato un'impresa storica, vincendo tutte 7 le gare del British Championship's Day. Entrando nei cuori di tutti gli appassionati d'ippica, tra i quali la Regina Elisabetta. L'illustre assente di quest'edizione anomala, che si è svolta - diversamente da altri eventi sportivi dell'estate britannica, come Wimbledon e l'Open di golf, annullati a causa del Covid - rigorosamente a porte chiuse. Non era mai successo nei 68 anni del suo regno che la 94enne sovrana mancasse il più prestigioso concorso ippico del mondo: né la gravidanza né la guerra avevano potuto tenerla lontana dal Royal Box di Ascot. C'è riuscito il Covid, che ha imposto ai fantini di indossare le mascherine durante la gara e di rispettare rigide misure di distanziamento sociale prima e dopo ciascuna corsa. 

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