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Premier, allenamenti con supervisione degli ispettori

Via libera dei club a sedute per piccoli gruppi, ma sotto controllo

Il Liverpool in allenamento

Redazione Ansa

La Premier League muove un altro passo verso il ritorno in campo: da oggi, infatti, i club inglesi hanno potuto ricominciare ad allenarsi in piccoli gruppi, ovvero non più solo individualmente, sempre rispettando le norme di distanziamento sociale e una serie di precauzioni igienico-sanitarie per minimizzare il rischio di contagi. Il tutto grazie al protocollo d'intesa, in accordo con le linee guida fornite dal governo britannico, sottoscritto dalle società, allo scopo di ritornare in campo nel giro di un mese, il cosiddetto "Project Restart".

"Stringenti protocolli medici dei più alti standard di sicurezza - si legge in un comunicato emesso ieri dalla Premier - garantiranno il ritorno agli allenamenti di tutti i tesserati nella maniera più sicura possibile. La salute e il benessere di tutte le persone coinvolte rappresenta una priorità per la Premier League, e il ritorno sicuro in campo è un processo che procede passo per passo".

La ripresa verrà monitorata dagli ispettori della Premier League, incaricati di verificare che ogni club rispetti il protocollo di sicurezza. Secondo il Times, dovranno controllare che gli allenamenti (della durata massima di 75 minuti), così come tutte le altre norme previste in questa fase 1, siano rispettate.

Ma in attesa di conoscere la data della ripresa del campionato, con ogni probabilità venerdì 19 giugno, i club devono ancora accordarsi su una serie di precauzioni logistiche, a partire dalla quarantena che i giocatori dovranno osservare prima di tornare in campo. Le autorità sanitarie inglesi vogliono che i giocatori trascorrano almeno due settimane in isolamento prima della ripresa del campionato, il doppio dei sette giorni fissati dal protocollo di sicurezza adottato in Bundesliga.

Non solo: l'obbligo di quarantena deciso dal governo da giugno per chiunque entrerà nel Regno Unito, rischia di ostacolare la partecipazione dei club britannici ai tornei internazionali già ad agosto, quando dovrebbero concludersi Champions ed Europa League.

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