Sport

Tour de France 2016: Chris Froome passerella a Parigi, e ora i Giochi

Ultima tappa a Greipe, britannico in parata. Italia senza acuti

Redazione Ansa

Parigi si è inchinata per la terza volta al britannico Chris Froome, il dominatore annunciato del Tour de France 2016 che ora alza gli occhi verso il podio olimpico di Rio. Lì tornerà a confrontarsi con altri protagonisti della corsa francese e con gli italiani Fabio Aru e Vincenzo Nibali, che cercheranno il riscatto dopo una corsa senza acuti. Il campione di origine keniana ha voluto rendere omaggio alla sua squadra nella tradizionale passerella finale sugli Champs Elysees, arrivando abbracciato in parata con gli uomini del Team Sky quando già da almeno un minuto si era conclusa la volata vinta dal tedesco Andrè Greipel, davanti allo slovacco Peter Sagan e al norvegese Alexander Kristoff. Per il velocista della Lotto-Stoudal è stata la prima vittoria in questo Tour, un bis del successo ottenuto sotto l'Arco di trionfo un anno fa. Un bis è stato anche per Chris Froome che oggi ha eguagliato Miguel Indurain, l'ultimo ad aver vinto la Grande Boucle per due anni consecutivi, e ha concluso un tris cominciato solo nel 2013. All'ultimo chilometro, dopo che una rovinosa caduta ha spezzato in due il gruppo lanciato ad alta velocità, il 'Gorilla' ha sfruttato il lavoro della sua squadra e ha rimontato su Kristoff, riuscendo a tenere a bada la rimonta di Sagan. Lo slovacco si è confermato tra i protagonisti assoluti di questa Grande Boucle, e non solo per aver portato a casa la maglia verde dei velocisti davanti allo stesso Kristoff e all'australiano Matthews, oggi quinto. La classifica finale, con Froome che ha chiuso con quattro minuti di vantaggio sul francese Romain Bartet e sul colombiano Nairo Quintana, e che oggi ha festeggiato bevendo sia champagne che birra, non lascia dubbi sul successo del britannico, mai in difficoltà nelle tre lunghe settimane di corsa, nonostante avesse tutti contro, le cadute e le insidie delle ultime tappe di montagna. Discorso inverso per gli italiani, che si trovano dopo 21 tappe senza una vittoria nè un giorno in maglia gialla, uno dei bilanci peggiori della propria storia ciclistica.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it