Sport

Perin choc, Malagò: 'Ha sbagliato, ma ha chiesto scusa'

Portiere cita Littoria e stupri in Ciociaria', poi si scusa e ritira post

Malagò: 'Perin ha sbagliato, ma ha chiesto scusa'

Redazione Ansa

 "Perin? Il ragazzo ha sbagliato, questo è sicuro, ma da quanto ho capito si è subito reso conto dell'errore e ha chiesto scusa". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a margine del Consiglio nazionale di oggi, in merito al post pubblicato ieri sul profilo Instagram del portiere Genoa e originario di Latina, Mattia Perin, in offesa ai tifosi del Frosinone faceva riferimento a Littoria e agli stupri in Ciociaria durante la Seconda guerra mondiale. "Ne ho parlato prima con Damiano Tommasi - specifica il numero uno dello sport italiano - che penso sia la persona più indicata per dare risposte in quanto presidente dell'Associazione italiana calciatori. C'è qualcosa che mi è sfuggito, non ho capito bene perché questa cosa è arrivata, è stata fatta sparire subito ma è comunque andata prepotentemente sui media".

LA VICENDA - E' polemica per un post su Instagram di Mattia Perin, portiere del Genoa e della nazionale di calcio. "A Vallecorsa cambiò la storia, tuo nonno parla arabo...il mio fondò Littoria!", ha scritto su Instagram, in un crescendo di sfottò pesanti e di polemiche con la tifoseria della città ciociara, che si trascina di mesi. Il riferimento è alla località del frusinate dove vennero commesse violenze, soprattutto contro le donne, da parte dei reparti alleati composti da soldati marocchini durante la seconda guerra mondiale. La vicenda,e gli stupri, vennero poi raccontati da Vittorio De Sica con il film 'La Ciociara' che valse l'Oscar a Sofia Lorne.

 Il post è stato successivamente ritirato e Perin ne ha postato uno nuovo, di scuse. "Chiedo scusa a tutte le persone che ho offeso con il mio commento totalmente fuori luogo e per il quale sono rammaricato. Ho fatto erroneamente riferimento a fatti storici che non conoscevo appieno in tutta la loro tragica gravità. In un periodo non semplice a livello professionale, non ho avuto la lucidità per evitare di reagire a una serie di continue e gravissime provocazioni rivolte a me e alla mia famiglia. Tutto questo, ovviamente, non costituisce un alibi perché so di aver sbagliato sotto ogni aspetto e me ne assumo la responsabilità. Il dispiacere è reso ancora maggiore in quanto il mio atteggiamento non rispecchia i valori in cui credo e che cerco di perseguire", scrive il portiere, di Latina, riferendosi alle offese ricevute negli scorsi mesi.
 Nella gara d'andata a Frosinone fu insultato pesantemente per tutta la partita e fu bersaglio di lancio di oggetti. Al ritorno il mese scorso si vendicò esultando sotto il settore ospiti in maniera esagerata. Nuovo scambio di insulti quando si è operato al ginocchio il mese scorso e poi uno striscione esposto dai tifosi del Frosinone e la risposta di quelli della sua città natale.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it