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Serie A: Verona Milan. Bonaventura ko, altro guaio per Brocchi

A Verona chance Honda, Berlusconi riflette su offerta dei cinesi

Bonaventura ko, altro guaio per Milan di Brocchi

Redazione Ansa

Cristian Brocchi ha poco tempo e praticamente ogni giorno un nuovo problema da fronteggiare. L'ultimo è l'infortunio di Giacomo Bonaventura, che lunedì a Verona avrebbe dovuto riprendersi il ruolo di trequartista dopo l'esperimento flop con Kevin Prince Boateng contro il Carpi. L'azzurro, però, nei minuti finali della partita di giovedì scorso ha rimediato un infortunio all'anca destra (lesione muscolare all'ileopsoas della coscia), dove già aveva avuto un problema a febbraio. Nei prossimi giorni la prognosi sarà più chiara, c'è il rischio che Bonaventura salti anche l'impegno successivo, con il Frosinone, ma da Milanello non filtra particolare preoccupazione. A questo punto il ruolo di trequartista dovrebbe toccare a Keisuke Honda, che ha vissuto in panchina le prime due partite di Brocchi, così come quella di andata contro il Verona (1-1), uno dei tanti passi falsi dei rossoneri contro le piccole. Il forfait di Bonaventura si somma a quello di Bertolacci (a centrocampo rientra Kucka, mentre Jose Mauri si prepara alla sua prima da titolare) e alle squalifiche di Alex (sostituito da uno fra Mexes e Zapata) e Balotelli (Menez dovrebbe affiancare Bacca). Non mancano quindi le preoccupazioni al giovane tecnico in vista della sfida contro la squadra con cui a fine anni Novanta fece il suo esordio prima in Serie B e poi in A. E' invece un fine settimana di riflessioni per Silvio Berlusconi, di fronte all'offerta del consorzio cinese pronto a rilevare il 60-70% del club. La valutazione complessiva data dai potenziali nuovi soci è inferiore al miliardo di euro prospettato da Bee Taechaubol, ma l'operazione con il thailandese si è da tempo raffreddata, mentre giovedì prossimo il Milan approverà un bilancio con quasi 90 milioni di perdite e la prospettiva per il prossimo anno prevede al massimo la partecipazione all'Europa League. Anche per questi motivi non è escluso che l'ex premier alla fine decida di cedere la maggioranza, ipotesi che fino a qualche settimana fa aveva sempre scartato.

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