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Atletica: Schippers show nei 200, Tamberi vola in finale

Palmisano sorprende, marcia beffa per Rigaudo e Giorgi

Redazione Ansa

E' il mondiale delle imprese, dei risultati iperbolici, delle ascese di nuove stelle nel firmamento dell'atletica e dell'Italia che per ora non c'è. Il giorno dopo il nuovo trionfo di Usain Bolt a dare spettacolo a Pechino nei 200 metri femminili è Dafne Schippers capace di scrivere una pagina importante della storia sportiva, laureandosi campionessa del mondo con un crono fantascientifico: 21.63 (+0.2), record europeo, record dei campionati, terza prestazione mondiale di sempre, alle spalle della Florence Griffith Joyner di Seul '88 (21.34) e per un centesimo appena, di Marion Jones (21.62 nel 1998). Una gara esaltante, risolta dalla 23enne olandese solo nei metri conclusivi, con il completamento della rincorsa all'emergente giamaicana Elaine Thompson, due settimane più giovane, e seconda la traguardo per soli tre centesimi (21.66, quinta prestazione mondiale di sempre, a due centesimi dal record giamaicano di Merlene Ottey).

Nello show dell'atletica l'Italia non riesce a prendersi la scena nonostante tanta buona volontà e qualche sorpresa. La marcia azzurra vive una mattinata dalle sfumature alterne: la buona notizia notizia è la bellissima prova nella 20km di Antonella Palmisano, partita molto accorta, e risalita costantemente fino al quinto posto finale (1h29:34); considerate le sue non ottimali condizioni per via di un lieve infortunio muscolare patito all'inizio di agosto, un risultato enorme, che conferma la pugliese come atleta del futuro italiano della specialità. Tanta amarezza, invece, per la squalifica delle altre due italiane in gara. Più che le avversarie, però, a far male, piazzando un uno-due micidiale, è la giuria, che caccia dalla gara Elisa Rigaudo e Eleonora Giorgi, martellate intorno al 17esimo chilometro.

Un esito imprevisto e destinato a sollevare inevitabili polemiche, non nuove - ovviamente - nella disciplina. Il tutto avviene nel momento cruciale della gara, quando, con le prime due piazze del podio saldamente nelle mani delle cinesi Hong Liu e Xiuzhi Lu (in testa con circa 30 secondi di vantaggio), l'ucraina Lyudmila Olianovska prende l'iniziativa e stacca le due italiane, compagne di fuga nella lotta per il bronzo. Pochi istanti dopo, lo stop dei giudici, prima esposto alla Rigaudo (alla prima squalifica della carriera, dopo 7 mondiali e 3 Olimpiadi), poi alla Giorgi. Al traguardo l'oro va alla favorita della vigilia, la primatista del mondo Hong Liu (parte del gruppo allenato da Sandro Damilano), che chiude in 1h27:45. Continua a far ben sperare nell'alto Gianmarco Tamberi, a cui basta il 2,29 ottenuto al primo tentativo per volare nella gara per le medaglie di domenica sera (l'ora di pranzo italiana). Il marchigiano deve arrendersi ai 2,31 della misura di qualificazione (per lui, tre tentativi a vuoto) ma questo non compromette il risultato finale, visto il percorso netto realizzato su tutte le misure precedenti (2,17; 2,22; 2,26, decimo posto finale). Passano in 14, mentre vanno fuori altri tre atleti capaci sì di superare i 2m29, ma con errori sul percorso. I big ci sono tutti: il canadese Drouin, il cinese Zhang, il qatarino Barshim, l'ucraino Bondarenko. Nessuna misura valida, ma nessun salto nemmeno tentato, in verità, per Marco Fassinotti. Il piemontese si è ritirato prima ancora del via, durante la fase di riscaldamento. Troppo dolore alla caviglia anche solo per provare.

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