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Fifa, Blatter: "Platini mi disse, un whisky e poi dimettiti"

Due banche britanniche avviano un'inchiesta per capire se sono state sfruttate per pagare tangenti

Redazione Ansa

Forse e' giunta ad una svolta l'inchiesta sulla corruzione nella Fifa: per la prima volta il Sudafrica ha ammesso di aver pagato dopo l'assegnazione dei mondiali del 2010, anche se il presidente della Federcalcio nazionale, Danny Jordaan, insiste sul fatto che i 10 milioni di dollari versati alla Concacaf, la confederazione delle associazioni americane di calcio, non era una tangente. La situazione rimane comunque incandescente, in tutto il mondo: l'Unione calcistica russa ha licenziato il presidente Nikolai Tolstikh sullo sfondo delle tensioni legate ai prossimi mondiali di calcio in Russia nel 2018, dopo lo scandalo Fifa. Mentre il rieletto Sepp Blatter continua ad attaccare i suoi 'nemici': "Giovedì Platini, davanti a un bicchiere di whisky, mi ha chiesto di dimettermi dopo il congresso. Io avrei mantenuto il mio ufficio alla Fifa e mi avrebbero fatto una grande festa". Mentre dagli Stati Uniti l'Fbi conferma che altri arresti per corruzione sono in arrivo dopo quelli dei giorni scorsi, lo scandalo Fifa scuote la Gran Bretagna, dove la rielezione di Sepp Blatter alla testa della Fifa viene generalmente giudicata scandalosa ed inopportuna, come titola la stragrande maggioranza dei domenicali, e non solo i tabloid. Il primo ad intervenire pubblicamente - ed e' davvero una notizia senza precedenti - e' stato il principe William, in quanto presidente della Football Association, che ha chiesto alla Fifa di intervenire con forza contro la corruzione.

Il principe ha rimarcato "l'enorme distanza che c'è tra fair play che guida i giocatori e i tifosi, e le accuse di corruzione che da tempo girano intorno al management internazionale dello sport". Il tutto, mentre due tra le principali banche britanniche, Barclays e Standard Chartered, ha riportato la BBC, stanno indagando sull'eventuale utilizzo di tangenti e il probabile futuro presidente dei laburisti britannici, Andy Burnham, ha chiesto alle squadre britanniche di boicottare i futuri Mondiali. Più prudente il responsabile della Federazione inglese, Greg Dyke, che ha auspicato una posizione comune europea: se sarà boicottaggio, decidiamolo insieme. Danny Jordaan, che è anche sindaco di Nelson Mandela Bay, ha confermato al quotidiano locale 'The Sunday Independent' di aver pagato 10 milioni di dollari dopo l'assegnazione dei Mondiali al Sudafrica, ma ha insistito sul fatto che non si è trattato di una tangente. Jordaan, all'epoca responsabile del comitato organizzatore, ha detto che i soldi sono stati versati alla Concacaf, la confederazione delle associazioni calcio nord e centro americane e caraibiche, come contributo al loro fondo per lo sviluppo del calcio. Presidente della Concacaf era in quel momento Jack Warner, una delle persone arrestate nei giorni scorsi nell'ambito dell'inchiesta per corruzione condotta dall'Fbi. Fino ad oggi i responsabili del calcio sudafricano avevano sempre negato di aver pagato per ottenere i Mondiali.

Polemiche anche in Russia dove il presidente della Federcalcio Tolstikh era finito sotto tiro per il ruolo svolto nelle tyrattative che hanno portato alla firma del contratto miliardario con Fabio Capello, e la sua rimozione - secondo alcuni media - mette in dubbio il futuro del ct italiano. Il primo vice presidente dell'Unione calcistica russa, Nikita Simonian, ha assunto la guida ad interim dell'organizzazione, in attesa delle prossime elezioni, che si terranno entro tre settimane. "Lasciatemelo dire: c'è stato zero rispetto verso la mia persona", si è intanto lasciato andare Sepp Blatter intervistato dal quotidiano svizzero SonntagsBlick e tornato ad attaccare il suo grande 'nemico', Michel Platini: "Giovedì mi ha chiesto un colloquio riservato - racconta Blatter - Siamo andati nel mio ufficio, si è tolto la giacca, si è messo comodo e mi ha detto: beviamo un buon whisky fra amici'. Poi mi ha detto serio: 'Sepp, fai il Congresso ma alla fine annuncia le tue dimissioni. Noi ti faremo una grande festa e tu potrai conservare il tuo ufficio qui alla Fifa'".

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