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Aguero, Djoko, Vezzali. Ecco la dieta dello sportivo: è sempre più verde

Tanti i campioni che hanno cambiato alimentazione e sono tornati in forma

Redazione Ansa

Non esistono alimenti che possono far vincere una gara, ma sicuramente molti possono farla perdere. Ecco perché, per scelta o per necessità, molti sportivi hanno cominciato a cambiare regime alimentare, cercando di migliorare le proprie performance in campo o in pedana. E così, più di un atleta ha cominciato a mangiare diversamente e adesso rende meglio. Ultimo in ordine di tempo, il 'kun' AGUERO, la stella del Manchester City, che da quando si è convertito alla filosofia vegetariana è tornato a segnare a raffica (l'ultima tripletta una settimana fa al QPR) e a sorprendere i difensori avversari. L'attaccante argentino, fa sapere 'Mundo Deportivo' "aveva bisogno di uno stile di vita più sano ed è andato a farsi vedere da un medico in Italia (magari lo stesso a cui si rivolge Leo Messi, a Sacile), il quale lo ha controllato, dicendogli che doveva cambiare regime alimentare: non più pasta, non più zucchero e niente carne, come era abituato a mangiare in Argentina". "Ora mi sento benissimo - spiega felice il 'kun' - e spero di continuare così fino alla fine della mia carriera".

Prima di Aguero altri calciatori avevano deciso di voltare pagine e di dedicarsi a diete più salutiste. German DENIS lo ha deciso tre anni fa vedendo in allenamento che c'erano giocatori che correvano più di lui, dedicandosi (così come la pluriolimpionica Valentina VEZZALI) alla cosiddetta 'dieta a zona', basata sui concetti di equilibrio e moderazione degli alimenti, assunti secondo una distribuzione percentuale di macronutrienti (40% carboidrati, 30% proteine, 30% grassi).

Nel tennis fanno storia due star del calibro di Novak DJOKOVIC e Venus WILLIAMS. Dietro all'ascesa del serbo, diventato n.1 del mondo, c'è anche la scoperta qualche anno fa di essere celiaco. Via il pane e la pasta e dentro cibi integrali con soia, pollo al vapore e sushi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Un percorso non dissimile da quello di Venus colpita dalla cosiddetta sindrome di Sjoegren e anche lei convertitasi alla dieta vegana. Pasta al kamut o cereali, verdure, pochi condimenti anche nel fine carriera di Josefa IDEM che, grazie al nuovo regime alimentare (iniziato nel 2010) è riuscita, a 48 anni, a centrare il pass per Londra 2012, tagliando il traguardo storico delle 8 partecipazioni olimpiche.

Anche Alberto CONTADOR, in questi giorni impegnato sulle strade del Giro, da tempo non mangia più carne rossa. Per i direttori sportivi della bici essere vegetariani è una sorta di 'bestemmia', non accettando che un ciclista professionista possa mangiare solo uova, riso, tofu, verdura e compagnia bella, ed eliminando del tutto carne e pesce. Ma tant'è. "Non ho più mangiato carne da quando è successo quello che è successo", confessò lo spagnolo, positivo al clenbuterolo nel Tour 2010.

Svolta alimentare e di vita anche per Mirco BERGAMASCO, ex azzurro dell'Italrugby oggi tre quarti-centro delle Zebre, che non solo ha scelto di diventare vegano ma ha addirittura intrapreso una nuova avventura imprenditoriale, aprendo un bistrot di cibo solo vegetale a Padova insieme alla moglie.

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