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Una finale e ovazione Del Piero, il film Juventus-Real FOTO

Bianconeri ko ad Amsterdam '98. E quanti campioni scambiati

Redazione Ansa

"Storie di coppe e di campioni", cantava Antonello Venditti, come quelle che hanno caratterizzato i destini di Juventus e Real Madrid, che oggi si ritrovano in una semifinale di Champions, dopo essersi affrontate 16 volte dal '62 a oggi.

Così uguali e così diversi, i 'blancos' e i bianconeri. Real e Juve sono regine amate e odiate in casa, gemelli diversi fuori dai confini nazionali, perchè lì le bacheche non hanno punti in comune. Ma incroci leggendari sì. Ora che la Juve e' tornata tra le quattro grandi d'Europa e il sorteggio la mette di fronte al suo passato - Carlo Ancelotti - si rispolvera l'album dei ricordi, dal quale emergono episodi, amarezze, gioie, imprese, volti e ritagli di un passato che è storia. L'ultima sfida fra le due regine di Spagna e Italia si è consumata il 5 novembre 2013, proprio allo Juventus stadium: 2-2 il punteggio, in un match del girone a punti di Champions.

Ma la partita più importante resta quella dell'Amsterdam arena, e valida invece per la finale di Champions: la data è quella del 20 maggio 1998, la firma quella di Pedrag Mijatovic, futuro direttore generale dei blancos. Suo il gol che decide il confronto in una serata stregata per i colori bianconeri.

Del Piero fu tra i peggiori, quella sera ad Amsterdam, peraltro infortunandosi, ma si riscattò qualche anno dopo con il Real, confezionando la partita della vita sul terreno del Bernabeu, il 5 novembre 2008, con una doppietta che fece esplodere in una standing ovation lo sportivissimo pubblico castigliano: tutti in piedi al Bernabeu per un avversario, come raramente e' accaduto nel 'tempio' del Real. Un uno-due che ancora i tifosi della 'Casa blanca' ricordano, figurarsi quelli di fede juventina.

Nell'ultima semifinale (6-14 maggio 2003) che la Juventus disputò in Champions venne opposta proprio al Real: dopo il 2-1 in Spagna arrivò il 3-1 a Torino e la conseguente qualificazione. Qualche giorno dopo, i bianconeri avrebbero perso la finale contro il Milan all'Old trafford di Manchester. Una delusione incancellabile.

Juve-Real è però anche una storia di uomini che hanno lasciato un'impronta, in Piemonte come in Castiglia: Zidane, passato dal bianconero al blanco, resta la cessione più redditizia per un club italiano: 150 miliardi di vecchie lire nell'estate 2001. Fabio Cannavaro evitò la B del post-calciopoli dopo essersi laureato campione del mondo nel 2006 ed essersi candidato al Pallone d'Oro - poi suo - per accasarsi proprio al Real. Così come Ancelotti. Considerato un perdente di lusso sulla panchina della Juve, a Madrid è diventato l'allenatore della 'decima', poi addirittura campione del mondo per club. Capello ha viaggiato al contrario, dalla Spagna all'Italia, vincendo nell'una e nell'altra direzione. L'ultimo trasferimento sull'asse Madrid-Torino è quello di Morata che adesso prepara la vendetta dell'ex.

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