Calcio

Europa League: fuori Torino e Inter, a granata non basta vittoria con Zenit. Wolfsburg sbanca Milano

Dopo Fiorentina, Napoli e Dinamo Kiev, si qualificano ai quarti il Wolfsburg, lo Zenit, il Club Brugge e il Siviglia. In corso i supplemenentari tra Ajax e Dnipro

Redazione Ansa

Europa League: fuori Torino e Inter, a granata non basta vittoria con Zenit. Wolfsburg sbanca Milano. Dopo Fiorentina, Napoli e Dinamo Kiev, si qualificano ai quarti il Wolfsburg, lo Zenit, il Club Brugge, il Dnipro e il Siviglia.  Il Quadro degli ottavi 

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Risultati delle partite di ritorno degli ottavi di Europa League
(in maiuscolo le squadre qualificate ai quarti).

Dinamo Mosca-NAPOLI 0-0 (andata 3-1)
DINAMO KIEV-Everton 5-2 (andata 1-2)
Roma-FIORENTINA 0-3 (andata 1-1)
Inter-WOLFSBURG 1-2 (andata 1-3)
Ajax-DNIPRO 2-1 dts (andata 0-1)
Besiktas-BRUGES 1-3 (andata 1-2)
Torino-ZENIT 1-0 (andata 0-2)
SIVIGLIA-Villarreal 2-1 (andata 3-1)

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Torino fuori da Europa League tra gli applausi  - La rimonta granata non è riuscita. Il Torino è uscito dall'Europa League agli ottavi e l'eliminazione, benché messa in preventivo, brucia all'indomani della magica serata della Juventus, piombata invece come una furia nei quarti della Champions. Per i granata è la serata dell'arrivederci all'Europa: l'1-0 sullo Zenit è troppo poco per rimediare allo 0-2 dell'andata a San Pietroburgo. Ma è finita comunque tra gli applausi, con il pubblico in piedi a ringraziare Ventura ed i giocatori per la bella stagione in Coppa, iniziata a luglio nei preliminari e finita questa sera con onore contro la capolista del campionato russo. Troppo tardi il gol granata, un'altra zuccata vincente di Glik.

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Era già il 90', il Toro ed i suoi tifosi si erano forse già rassegnati a passare all'eliminazione dopo almeno tre grandi parate di Lodygin, una doppia, ravvicinata, su Martinez e Glik. Glik ha ravvivato la brace della passione e della speranza granata con un altro stacco imperioso di testa, su calcio d'angolo. I 6' di recupero segnalati dal quarto uomo hanno riacceso il finale ed il Toro, con il 4-2-4 ultima chance provata da Ventura (Maxi Lopez, Quagliarella, Martinez ed Amauri tutti insieme) ha avuto il pallone del 2-0 e dei supplementari, ma l'appena entrato Lombaerts ha respinto sulla linea un tiro di Maxi Lopez. Poi Rondon ha tenuto i due palloni decisivi, ridando ossigeno allo Zenit. Il Toro ha giocato una discreta partita, ma non è riuscito a trovare il furore che ne hanno fatto la leggenda. Gli esterni poche volte hanno trovato la la misura nei cross, Maxi Lopez e Quagliarella sono stati quasi sempre fermati da Garay e Luis Neto, impalpabile El Kaddouri e Farnerud.

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Inter a picco, fuori da Europa tra i fischi - Un'Inter senza personalita', carattere e soprattutto senza cuore ammaina bandiera, si arrende ai tedeschi del Wolfsburg e - tra i fischi - dice addio al sogno europeo. Fallisce la remuntada chiesta da Mancini. Il Wolfsburg vince 2-1 a San Siro e prosegue la sua corsa in una serata amara per i tifosi nerazzurri che fanno i conti con una stagione da dimenticare. L'Inter e' lenta, prevedibile, poco cinica e molto fragile in difesa. Carrizo - ancora una volta fra i pali - non da' alcuna sicurezza al reparto arretrato gia' di per se' traballante e incerto. I tedeschi ne approfittano e sorprendono continuamente i padroni di casa con eccellenti ripartenze: sono coriacei, solidi e concreti. L'Inter risponde con approssimazione e soprattutto senza quella cattiveria che forse le avrebbe spianato la strada verso l'impresa. Mancini schiera Icardi come prima punta ma l'argentino non riesce a trascinare la squadra e si fa contagiare dalla mediocrita' generale.

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Male Juan Jesus, insicuro Carrizo, in ombra Guarin. La squadra non gira, il centrocampo e' scollegato, l'attacco sterile. L'Inter parte bene ma la sua tensione agonistica dura solo pochi minuti. Hernanes prova a sorprendere i tedeschi al 4', Benaglio salva in tuffo. Il Wolfsburg replica con Caligiuri che schiaccia un buon pallone ma non centra lo specchio della porta. I tedeschi sono bravi a sfruttare gli spazi: Dost si trova a tu per tu con Carrizo senza trovare il gol. Sono le prime avvisaglie che qualcosa non va e che non e' una notte di eroi.

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