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Doping: Schwazer-Kostner, per la Procura i racconti non combaciano

Ex azzurro smentisce: nessun contrasto tra le versioni

Redazione Ansa

Due racconti dei fatti, ma le versioni non combaciano. Dopo l'interrogatorio di Alex Schwazer davanti alla Procura Antidoping del Coni, rischia di complicarsi la posizione di Carolina Kostner che potrebbe essere deferita per "complicità" e "omessa denuncia"(artt. 2.8 e 3.3 delle Norme Sportive Antidoping) nel caso di positività del marciatore azzurro.

Nonostante l'ex azzurro attraverso la sua agente Giulia Mancini abbia precisato che nell'audizione "non sono emersi contrasti con la versione dei fatti descritta da Carolina Kostner", da fonti vicine alla Procura guidata da Tammaro Maiello, infatti, emergerebbero dei particolari contrastanti tra la versione fornita dall'oro a Pechino 2008 e quella offerta agli inquirenti sportivi dalla pattinatrice e ex fidanzata del marciatore lo scorso 26 settembre. La questione è relativa a quanto accadde il 30 luglio 2012: secondo quanto emerso dall'inchiesta del Coni e da quella della Procura di Bolzano, la pattinatrice avrebbe mentito agli ispettori della Wada che bussarono alla porta della sua casa di Oberstdorf, coprendo la presenza di Schwazer che si sarebbe dovuto trovare invece a Racines, sede della sua reperibilità, e dove, lo stesso giorno, il marciatore fece poi ritorno e fu trovato positivo all'Epo: una positività che gli costò la partecipazione ai Giochi di Londra e una squalifica di tre anni e mezzo che finirà di scontare a gennaio 2016. Ora, però, a rischiare potrebbe essere anche la campionessa del ghiaccio, se dovesse essere deferita e ritenuta colpevole di "complicità" e "omessa denuncia": la prima violazione prevede un minimo di 4 anni di stop, mentre, la seconda, una sanzione che va dalla nota di biasimo a sei mesi di squalifica.
   

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