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Si temono vendette, allerta sicurezza a Roma

De Santis forse trasferito. Zio di Ciro, mai più violenza

Ultrà: si temono vendette, allerta sicurezza a Roma

Redazione Ansa

Evitare violenze. Evitare scene come quelle che hanno segnato Roma lo scorso 3 maggio quando la follia prese il posto del tifo e dello sport. Per questo da oggi nella capitale è allerta sicurezza. Quello che si teme sono le vendette di gruppi isolati di ultrà del Napoli che potrebbero arrivare a Roma dopo le notizie sulle condizioni di Ciro Esposito che in queste ore lotta tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione del policlinico Gemelli di Roma. Polizia e carabinieri sin dal primo pomeriggio hanno presidiato tutti quei luoghi ritenuti 'caldi' o particolarmente sensibili. Come l'ospedale dove si trova Daniele de Santis, accusato di aver sparato quel pomeriggio a Ciro Esposito. Ma anche la zona di Tor di Quinto, a due passi dallo stadio Olimpico, e teatro degli scontri tra tifosi e della sparatoria che lasciò a terra, oltre ad Esposito, anche altre tre persone.
    Controlli e presidi delle forze dell'ordine anche nelle piazze dove sono stati installati maxi schermi per le partite dei mondiali ed in tutti i club giallorossi. Così come le stazioni ferroviarie della città e i caselli delle autostrade.
    Ma esponenti del tifo organizzato partenopeo cercano di allontanare lo spettro di altre violenze e respingono l'ipotesi che esistano intenzioni vendicative nei confronti degli avversari giallorossi. Le notizie sul precipitare delle condizioni di Ciro, racconta uno di loro, hanno provocato dolore e rabbia tra i tifosi del Napoli, che però non avrebbero in programma di spostarsi a Roma. Ed un appello in questa direzione è arrivato anche dalla famiglia del giovane tifoso in fin di vita. "A nome di tutta la famiglia dico a tutti basta violenza", ha detto Vincenzo Esposito, zio del giovane tifoso.
    Ma le misure di sicurezza messe in atto per evitare anche un minimo 'contatto' tra le tifoserie del Napoli e della Roma, storicamente mai amiche, prevedono quindi anche l'allontanamento da Roma di De Santis, conosciuto come 'Gastone', ex capo tifoso della Roma con un passato violento e ora accusato di tentato omicidio. Per lui il magistrato di sorveglianza sta valutando il trasferimento in una struttura carceraria che abbia un reparto ospedaliero. Un reparto che potrebbe trovarsi anche fuori Roma.
    Una decisione anche a tutela della inchiesta su quanto avvenuto a Roma prima della partita di finale di Coppa Italia. Secondo gli inquirenti, l'ultrà romanista ha fatto fuoco in direzione di alcuni tifosi del Napoli, tra cui Ciro Esposito, nel corso di una rissa scoppiata dopo che De Santis, assieme ad altre tre persone ancora da identificare, aveva provocato alcuni tifosi del Napoli a bordo di un bus con lanci di oggetti e fumogeni. (ANSA).
   

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