Protagonisti

Matteo Renzi - IL PROFILO

Pd: Renzi a Milano con Fedeli e Martina

Redazione Ansa

Giovane comunicatore prima ancora che giovane politico. Cosi', da sempre, molti vedono Matteo Renzi. Tutta la sua carriera politica, fin dalla corsa per il suo primo incarico istituzionale, la presidenza della Provincia di Firenze, e' stata caratterizza dalla scelta di slogan efficaci. Una frase di Robert Powell, fondatore dello scautismo, ha guidato il suo impegno: "Lasciare il mondo un po' migliore di come lo abbiamo trovato". Nel settembre 1999 Renzi diventa segretario provinciale del Ppi e nel 2001 coordinatore della Margherita.

Nel giugno 2004 con una dichiarazione di "lotta alla casta e agli sprechi" Renzi si candida alla presidenza della Provincia di Firenze per il centrosinistra dove viene eletto il 15 giugno. Nel settembre 2008 annuncia la decisione di volersi candidare alle primarie per sindaco di Firenze rinunciando al secondo mandato come presidente della Provincia. "Prima Firenze! Per una Firenze coraggiosa, semplice, bella' lo slogan di Renzi che dice: "O cambio Firenze o cambio mestiere e torno a lavorare".

Nel giugno 2009 viene eletto sindaco, "il mestiere piu' bello del mondo" e nel settembre 2010 in un'intervista lancia l'idea della "rottamazione" della vecchia classe dirigente. Parola che diventera' un tormentone e che, ancor oggi, lo identifica.

Novembre 2010: "Prossima fermata l'Italia" e' il titolo del primo appuntamento alla Stazione Leopolda, dove il "rottamatore" fa coppia con Civati. Insieme lanciano l'idea di un Pd diverso. Nell'ottobre 2011 secondo appuntamento alla Leopolda per il "Big bang". Arriva anche Civati ma i due sono ormai distanti.

Giugno 2012: "Big bang: Italia obiettivo Comune": Renzi chiama a raccolta, sempre a Firenze, gli amministratori locali e getta le basi per la candidatura alle primarie del centrosinistra. Il 13 settembre 2012 ufficializza la candidatura alle primarie prima con lo slogan "Viva l'Italia viva" che poi diventa "Matteo Renzi Adesso". Il 3 dicembre esce sconfitto nel ballottaggio con Pier Luigi Bersani. Nel luglio 2013: scioglie le riserve e decide di candidarsi alla guida del Pd e vince le primarie l'8 dicembre 2013 e diventa segretario del Pd.

Dopo le dimissioni di Enrico Letta il 16 febbraio viene chiamato da Giorgio Napolitano per formare un governo.  Sciolta la riserva è presidente del Consiglio dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016, quando si dimette a seguito della sconfitta del referendum sulle riforme costituzionali. Il 19 febbraio 2017 si dimette anche da segretario del Pd.

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