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Giffoni: Maccanico, cinema unisce memoria e futuro

Ad Cinecittà, azienda pubblica con una mission industriale

Redazione Ansa

"Il Cinema d’Italia unisce memoria e futuro": così Nicola Maccanico, ospite della penultima giornata del Giffoni Film Festival (Giffoni Valle Piana - SA) commenta i recenti sviluppi del settore dell’audiovisivo e dell’industria cinematografica, dalla sua posizione di player e osservatore privilegiato del mercato in quanto AD di Cinecittà. “Siamo un’azienda pubblica che ha una mission industriale e svolge un ruolo istituzionale, lavoriamo ai servizi nell’interesse generale: dalle attività della Direzione Generale Cinema, al mondo dell’Archivio Luce, alla promozione del cinema classico e contemporaneo”. Ai ragazzi, Maccanico racconta i recenti sviluppi innovativi di una delle più importanti e prestigiose aziende culturali del Paese. Dall’impegno in tema di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo ambizioso di essere entro la prossima decade un’azienda carbon neutral, e l’introduzione di parametri esigenti anche nei confronti dei fornitori:

“Non parliamo solo di Cinecittà ma di tutto l’ecosistema, di chi viene a lavorare qui. Parliamo dei fornitori, per esempio, e di tutto quello che ruota intorno”; ai recenti passi avanti e sviluppi futuri dell’innovazione tecnologica nel settore dell’audiovisivo. “Le produzioni hanno lavorato, siamo pronti all'innovazione tecnologica, interagiamo col mondo della realtà virtuale insieme alla produzione tradizionale. A Cinecittà abbiamo uno Smart-stage tra i più grandi d’Europa. Le possibilità sono infinite, abbiamo il mondo fisico e quello virtuale: siamo all’avanguardia in termini di curiosità e creatività”. Molte le domande in questo ambito da parte dei giffoner, anche sul rapporto tra cinema e videogame, mondi che per Maccanico hanno una sostanziale differenza nelle forme di interattività. Sono le grandi storie che fanno il cinema, spiega Maccanico, che “immergono con un coinvolgimento, un viaggio verso un’altra parte. In questo senso sono interattive per la propria natura, costruendo un mondo avvolgente con meccanismi indiretti, emotivi”. Eppure racconto e tecnica vanno di pari passo, prosegue il manager,

“I registi devono avere una visione tecnologica che sia connaturata alle storie, all’immaginazione” L’incontro si chiude con le parole del direttore del Festival di Giffoni Claudio Gubitosi che annuncia per l’anno prossimo “un’arena all’aperto da 4300 posti, un progetto per la formazione realizzando un Campus, con aule e posti letto per guardare al futuro. Faremo sceneggiatura, documentari, animazione, videogame. Poi faremo gli studios. Le cose cambiano, ma il cinema resta una questione di storie. Di poesia”.

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