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Self publisher dal 2013, 'è una scelta per la libertà'

La scrittrice Fruzzetti: "Bisogna lavorare con professionalità"

Redazione Ansa

"Quello che mi ha spinto dieci anni fa a scegliere questa strada è per prima cosa la libertà. Libertà di poter pubblicare come e quando si vuole, senza avere alcuni paletti, e mi sono trovata molto bene, perché rispecchia il mio modo di pensare la pubblicazione, i libri, io sono per la grande libertà, anche per i temi. Lo consiglio". Autrice self-publisher dal 2013, un successo che inizia con 'Il male minore' e 'Chiudi gli occhi', Simona Fruzzetti è al Salone internazionale del libro di Torino con Kindle Direct Publishing con la sua ultima opera che racchiude 'Mi piaci, ti sposo' e 'Parigi mon amour'. "A volte - dice - c'è un pregiudizio sul self publishing, si pensa che sia un'editoria di serie B, mentre in realtà c'è un grande lavoro dietro, ci si avvale delle figure professionali della casa editrice, dall'editor al marketing al grafico. Si lavora in modo molto professionale". E se le si chiede un consiglio per chi voglia intraprendere la via dell'autopubblicazione non ha dubbi: "Lavorare con professionalità e cercare delle figure a cui appoggiarsi". "A volte si crede che nel self publishing - dice - si debba fare tutto da soli, ma non è così, ognuno ha il suo ruolo. Io, ad esempio, ho il mio team di professionisti e insieme portiamo avanti il progetto libro. Per fare un bel prodotto, vendibile, che possa andare anche sul mercato e competere con gli altri o con le case editrici tradizionali - ribadisce - non si deve pensare che sia una cosa che si possa fare all'acqua di rose. È un lavoro vero, che va fatto con impegno. E se si lavora bene ci si riesce e le soddisfazioni sono immense".

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