Politica

Bonaccini, ciascuno libero di firmare il referendum sul Jobs Act

"Sul salario minimo il partito è unito"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 MAG - "Quando Giorgia Meloni parla di lavoro non vede la realtà. A partire dal fatto che gli stipendi sono fermi e i consumi delle famiglie stagnano; che molti giovani conoscono solo occupazioni precarie e mal pagate e quindi scappano all'estero; o che in molti lavori, a cui sono confinate soprattutto le donne, si guadagnano pochi euro all'ora, c'è molto part time involontario, ci sono tempi e turni irragionevoli. È una realtà che il governo si ostina a non vedere e a negare. Sono queste le priorità da aggredire". Lo scrive in una nota il presidente del Pd Stefano Bonaccini.
    "Evitiamo quindi - aggiunge - di schiacciare il dibattito su una iniziativa referendaria - legittima, ci mancherebbe - da parte della Cgil: come ha chiarito la segretaria Elly Schlein, il partito non si schiera su autonome iniziative di altri - su cui ciascuno è libero di firmare o meno sugli specifici punti - ma si unisce sulle nostre battaglie da portare in Parlamento e davanti ai cittadini. A partire da quella in corso con la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, che prevede l'istituzione di un salario minimo legale. Questa sì sarebbe una novità per l'Italia". "Ma la questione su cui sfidiamo il governo - aggiunge - riguarda più in generale la tutela di tutti i redditi da lavoro e la possibilità di avere buste paga più pesanti. Per questo proponiamo anche di estendere la contrattazione collettiva e mettere al bando i contratti pirata; e chiediamo di detassare il lavoro anziché fare condoni fiscali.
    Quanto al problema del precariato, ci sono senz'altro molti modi per combatterlo e riportarlo a una situazione fisiologica oggi lontana. Discutiamone senza tabù, ma la strada maestra resta per me quella di rendere più vantaggioso il lavoro stabile, facendolo costare assai meno di quello precario.
    Infine, c'è una priorità assoluta richiamata autorevolmente dal Presidente della Repubblica, e si chiama sicurezza sui loghi di lavoro. Qualsiasi iniziativa in tal senso va assunta per debellare questa piaga inaccettabile". (ANSA).
   

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