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Mattarella: 'Votate in tanti, all'Ue servono riforme coraggiose'

'La storia non aspetta i tempi lunghi dell'Europa'

Redazione Ansa

 "La storia non aspetta i tempi lunghi dell'Europa". Sergio Mattarella continua la sua instancabile opera di persuasione internazionale a favore di un rafforzamento delle istituzioni europee giudicate lente ed inefficaci per contrastare le sfide di un mondo frenetico e sempre più conflittuale. Oggi lo ha fatto da Brdo, vicino Lubiana, dove la Slovenia ha convocato un vertice con i Paesi confinanti per celebrare la scelta di entrare - ormai 20 anni fa - nell'Unione europea.

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Riforme ed allargamento dell'Unione è il mantra del presidente della Repubblica che oggi ha anche elencato quali a suo avviso siano le riforme più urgenti da adottare. Tutto questo dopo le elezioni europee di giugno, ovviamente. Che l'Europa sia in una fase di stallo pre-elettorale è chiaro da mesi e quindi il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di dare un segnale di "voglia d'Europa" presentandosi in tanti alle urne: "Circa 400 milioni di cittadini andranno al voto e sarà un grande esercizio di democrazia: mi auguro una grande partecipazione così che i cittadini diventino protagonisti del loro futuro. Poi sarà compito delle istituzioni fare in modo che l'Unione diventi un soggetto protagonista della scena internazionale. Non possiamo rimanere - ha aggiunto parlando dal castello di Brdo - in una condizione in cui l'Europa sia solo spettatore anche di eventi che sono negativi per l'Unione stessa. Questa è una stagione che richiede il coraggio di riforme incisive e coraggiose". Parole chiare che si sono però scontrate plasticamente con quelle del presidente dell'Ungheria, Tamas Sulyok, che proprio al suo fianco ha invece ribadito la posizione sovranista del governo Orban: "noi siamo contro la crescita di tendenze federaliste nell'Ue. Questa integrazione più stretta che ci viene imposta - ha detto - porterà a un'Europa più debole. L'Ungheria non vuole cedere sovranità e crede in una comunità di Stati indipendenti".


Una posizione certamente isolata in Europa e che Mattarella ha confutato con un'analisi opposta: "alcuni Paesi si trovano al confine dell'inaccettabile aggressione russa: la loro situazione sarebbe molto diversa se non fossero oggi nei confini dell'Unione. La storia presenta sempre il conto delle occasioni perdute e poi sono i popoli a pagare a caro prezzo. Questa riflessione sollecita l'urgenza del completamento del progetto europeo oggi più che mai imprescindibile".


Se anche in questo mini-vertice sloveno riemergono le differenze che bloccano l'Unione, il presidente tira dritto: tra le riforme essenziali che aspettano ci sono certamente "le modalità del processo decisionale, perchè i problemi in questo mondo si presentano velocemente e richiedono risposte tempestive. L'Unione europea - ha ricordato Mattarella - non è in questa condizione, non è in condizione di assumere risposte tempestive perchè i problemi non aspettano".Oltre ad una maggiore competitività dell'Europa il capo dello stato ha chiesto a chiare lettere anche la nascita di una vera Difesa europea. Ma soprattutto ha lanciato un allarme: senza riforme il sistema finanziario resta "monco e non può reggere a lungo: se crolla può travolgere anche gli altri sistemi". 

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