Politica

Par condicio anche per i giornalisti, l'Agcom frena

Proposta di Boschi in Vigilanza. Floridia: "È problematica"

Maria Elena Boschi

Redazione Ansa

Regolamentare o limitare la presenza dei giornalisti nei programmi della Rai. È la proposta avanzata da Italia Viva in vista della campagna elettorale per le elezioni europee dell'8 e 9 giugno che sta facendo discutere i partiti in Commissione di Vigilanza. A predisporla, attraverso la presentazione di alcuni emendamenti al regolamento sulla par condicio, è stata Maria Elena Boschi, che è anche vicepresidente della bicamerale. Il provvedimento è all'esame dei parlamentari, anche ai fini dell'armonizzazione con la delibera approvata dall'Agcom per le emettenti private e proprio oggi, in audizione, il presidente dell'Autorità, Giacomo Lasorella, ha frenato sull'ipotesi, sottolineando che le valutazioni andranno svolte "caso per caso".

Dubbi sulla sua attuabilità anche dalla presidente della Vigilanza, Barbara Floridia. L'obiettivo della proposta di Italia Viva è "assicurare la completezza e imparzialità dell'informazione", considerando alla stessa stregua dei politici gli opinionisti che sostengono "una tesi ai fini dell'agenda politica", in modo tale da garantire uno spazio analogo a punti di vista alternativi o, come ulteriore ipotesi, vietandone la presenza nei programmi d'informazione. "Mi sembra di tutta evidenza che un opinionista o un giornalista che partecipa a un dibattito nell'ambito della par condicio rischia avere un effetto analogo a quello di un esponente politico - ha sottolineato Boschi -. Spesso sostengono le stesse idee delle forze politiche e possono influenzare l'opinione pubblica e forse lo fanno anche di più degli esponenti politici".

La parlamentare ha poi citato in un post su Facebook come esempio di "giornalista politicamente schierato" Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, che oggi ha anticipato con grande risalto la proposta di Iv. Lasorella ha spiegato che "il tema è stato presente in tutte le campagne elettorali e l'Autorità ha cercato di risolverlo nel modo migliore". Nel regolamento approvato dall'Agcom si stabilisce, infatti, che devono essere bilanciate le posizioni "di persone chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti", oltre a quelle espresse da soggetti "non direttamente partecipanti alla competizione elettorale". "Abbiamo cercato di individuare norme e criteri, ma la valutazione non potrà che essere caso per caso. Non tutto si può irreggimentare in un quadro di norme", ha aggiunto Lasorella. In ogni modo il presidente Agcom ha sottolineato l'importanza di uniformare la normativa per la tv pubblica e per le emittenti private: "La mancata definizione di criteri omogenei - ha affermato - rischia di condurre a difformità di trattamento e di indebolire l'attività dell'Autorità". Il termine per la presentazione degli emendamenti, inizialmente previsto per oggi, è stato spostato a venerdì prossimo alle 9.30. La proposta di Boschi non sembra al momento trovare consenso tra gli altri partiti. "Trovo fortemente problematica la proposta - spiega all'ANSA Floridia -. C'è anzitutto una difficoltà oggettiva per quanto riguarda l'applicazione di una regola del genere. Ma c'è un problema molto più profondo, quello della libertà della stampa".

Il Movimento 5 Stelle, intanto, punta il dito contro l'ipotesi di cancellazione delle repliche estive di Report, come riportato da indiscrezioni di stampa. "Sarebbe una decisione davvero incomprensibile - affermano i parlamentari M5s in Vigilanza -. Perché eliminare dai palinsesti un prodotto che a costo zero offre ottimi risultati di pubblico? Il sospetto è che si voglia indebolire ancora una volta una trasmissione scomoda". Contro il conduttore Sigfrido Ranucci si muove, invece, il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che posta su Twitter una foto che lo ritrae nel suo ufficio mentre sta firmando una denuncia contro il giornalista. La trasmissione era finita nel mirino del parlamentare per le inchieste sul suo ruolo di presidente nella società Cyberealm, un incarico che ha lasciato il mese scorso.

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