Politica

Salvini: "Puntiamo alla doppia cifra, il 25 aprile in piazza"

"Il centrodestra non scelga l'inciucio con i socialisti, perderebbe l'Italia"

Salvini, con la Lega puntiamo alla doppia cifra e a superare M5S

Redazione Ansa

   Alle elezioni europee "sono convinto che arriveremo quantomeno in doppia cifra" con l'obiettivo "di superare il M5s nel medio termine". Il leader del Carroccio Matteo Salvini fa quadrato con i giovani militanti durante un evento a Milano dal titolo evocativo 'Politicamente ribelli, come l'Europa non ci vuole' e fa sapere che il 25 aprile sarà in piazza con loro. "Magari nella terra del Leone - commenta -. Se migliaia di giovani della Lega si riuniranno per difendere la libertà messa a rischio dai burocrati dell'Unione europea sarà un segnale bellissimo. Ci chiederanno se siamo antifascisti: sì, non ci sono più Hitler, Mussolini e Stalin. Le battaglie di oggi sono per la libertà, come quella di poter lavorare".

    E proprio in vista delle europee, Salvini lancia un avvertimento agli alleati: "Se qualcuno del centrodestra preferirà la poltrona, il politicamente corretto e l'inciucio con i socialisti rispetto a un centrodestra unito - spiega - non farà un dispetto a Salvini o alla Lega, ma farà il male dell'Italia. Tra Macron e Le Pen scelgo sempre Le Pen".

    L'alleanza non scricchiola, assicura tuttavia: "lo annuncio per gli spioni e per qualche luogotenente della Guardia di Finanza, il centrodestra unito governerà il Paese per cinque anni, non un minuto in meno". Però avverte gli elettori: "Non è la stessa cosa votare per FdI o Forza Italia: il voto alla Lega è un voto unico".

    Dal palco non cita le critiche interne per gli ultimi risultati elettorali, ma dice che "quando cadi devi avere la forza di rialzarti" così come "quando perdi le elezioni devi capire dove hai sbagliato per vincere le prossime" senza piangersi addosso.

    "Pensare che i disastri dell'Europa possano essere rimediati da Von der Leyen, co-protagonista di questi disastri - prosegue - è come dire a uno che ha il diabete 'mangiati lo zucchero filato che fa bene'... Non può essere il sistema che ha creato il problema a risolverlo, è evidente".

    Parole che arrivano alla vigilia del viaggio della premier Giorgia Meloni in Egitto insieme proprio alla presidente della Commissione europea: "Che cosa ha fatto l'Europa in questi anni contro l'immigrazione clandestina? Ca..i degli italiani - alza il tiro il leader della Lega -. Il governo di Malta, il governo francese, il governo tedesco si girano dall'altra parte, e chi è che deve diventare il campo profughi europeo? Un conto è essere solidali, un altro è passare per coglioni".

    Ma la paura di finire isolati dopo le elezioni è fondata, tanto che per Salvini l'8 e 9 giugno "o si vince o è un problema". "Noi possiamo fare l'autonomia, le infrastrutture e far scendere lo spread - osserva - però il 90% delle decisioni arrivano da Bruxelles. Se lì c'è una banda che decide per l'interesse di pochi sulla testa di molti non serve a nulla".

    E sempre a proposito dei malumori interni al partito, Salvini sminuisce la tesi di chi pensa che le europee saranno un test per la sua leadership: "Per i giornalisti l'8 e 9 giugno c'è in ballo il mio futuro. Lunedì 10 giugno a Salvini succederà di svegliarsi come sempre e poi ci sarà martedì 11 e mercoledì 12".

    Il tutto condito con un richiamo alle origini: "Ringrazio Bossi e Maroni, se qualcuno non fosse partito prima di me oggi sarei al cinema o in spiaggia. E sono felice, perché fare il segretario della Lega è un'esperienza eccezionale". 

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