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Sgarbi posta una foto scalzo: 'Vogliono farmi le scarpe, eccole!'

Il sottosegretario alla Cultura è indagato dalla procura di Macerata per riciclaggio di beni culturali nell'indagine sul dipinto attribuito a Rutilio Manetti

Redazione Ansa

"Vogliono farmi le scarpe? Eccole! ". Vittorio Sgarbi ironizza sui social sulle vicende che lo vedono al centro di indagini e inchieste giornalistiche.

Il critico d'arte pubblica infatti una sua foto che lo ritrae seduto su una sedia, scalzo e con un paio di mocassini sul pavimento al suo fianco. "Report, Il Fatto e i 5 Stelle. Tutti insieme appassionatamente contro di me. Vogliono farmi le scarpe? Eccole!" è il testo del messaggio.

 

 

 

Il sottosegretario alla Cultura è indagato  dalla procura di Macerata per riciclaggio di beni culturali nell'indagine sul dipinto attribuito a Rutilio Manetti, trafugato dal Castello di Buriasco nel 2013 e riapparso a Lucca nel 2021 come inedito di proprietà di Sgarbi. 

 

 

 

 

 

 

Sgarbi: "Il quadro è mio, Sangiuliano ce l'ha con me"

Il quadro di Rutilio Manetti "è mio" e "la fiaccola c'è sempre stata" mentre quello rubato a Buriasco "è una brutta copia". E' quanto dichiara alla Stampa il sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi. Stampa e tv che hanno pubblicato inchieste su di lui "sono diventati il ricettacolo di tutti quelli che hanno qualcosa da dire contro di me - aggiunge - Il primo è Sangiuliano. È lui che ha preso la documentazione anonima spedita da un mio ex collaboratore e l'ha inviata all'Antitrust. Io ho fatto un lavoro paziente di ricostruzione di tutte quelle cose che fa anche lui e l'ho mandato all'Antitrust: conferenze, presentazioni, qualcuna pagata".

Sul fatto che anche Sangiuliano faccia conferenze pagate, commenta: "Se comprano i suoi libri è come se lo pagassero. Conferenze? Non credo che nessuno lo paghi. Per essere pagati occorre avere un credito. Uno che parla e racconta l'arte non può essere incompatibile col ruolo di sottosegretario alla Cultura. C'è una sola persona competente al ministero e quello sono io".

Sgarbi ha concesso un'intervista anche al Corriere della Sera: "La magistrata che se ne occupa è un tipo singolare, nemmeno mi ricordo il nome, ma è quella che si innamorò di Gabriel Garko e fu sottoposta a un procedimento disciplinare del Csm. Una pm della Procura di Imperia, l'unica che ha davvero aperto un fascicolo che mi riguarda, a proposito di un dipinto di Valentin de Boulogne che avrei esportato illegalmente. Una copia pure quello. Oltretutto è roba vecchia, il procedimento sta in piedi da 3 o 4 anni, quando il tempo massimo è 18 mesi. E si avvale di un'intercettazione parlamentare senza autorizzazione, che è inammissibile, lo dice la Corte costituzionale".

E sulla possibilità di dimettersi nel caso che arrivi un avviso di garanzia chiarisce: "Dovrei dimettermi per una cosa inventata? Ma no".

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