Politica

Crosetto: 'Dopo 2 anni ora soluzione politica per Ucraina'

Il ministro della Difesa in visita ai contingenti militari italiani schierati nel mar Baltico ed in Polonia nell'ambito di operazioni Nato

Redazione Ansa

L'Italia ha contribuito con otto decreti a sostenere gli sforzi bellici dell'Ucraina e schiera migliaia di militari a supporto della deterrenza Nato nel fianco Est dell'Alleanza. Ma dopo quasi due anni di guerra senza sviluppi concreti sul campo ora è tempo di lavorare "ad una soluzione politica" per ottenere quello che non si è raggiunto con le armi. Il ministro della Difesa Guido Crosetto spiega la sua posizione durante il viaggio di saluto ai contingenti italiani dislocati nei Paesi orientali - sulla nave Marceglia nel mar Baltico, nella base aerea di Malbork in Polonia, a Camp Adazi in Lettonia - proprio per rafforzare la postura Nato nei confronti dell'aggressività di Mosca.

"La guerra - ha ricordato Crosetto - dura ormai da quasi due anni e io penso che, a fianco e parallelamente all'impegno militare e di supporto a Kiev, sia importante affrontare percorsi che arrivino ad una soluzione politica. Quello che non si può raggiungere in modo militare - adesso intanto si è raggiunta la conservazione dell'Ucraina che poteva essere spazzata via e il consolidamento di un confine che ha bloccato l'attacco russo - si può ottenere aprendo un fronte diplomatico e politico per cercare di ottenere lo stesso risultato attraverso dei tavoli di pace. Va ripristinato quello che c'era prima della guerra e quello che non si è riuscito a fare con le armi che si faccia in un altro modo".

Nell'attesa, alla richiesta di sicurezza dei Paesi Baltici, l'Italia risponde presente. Nel Mar Baltico con i 160 marinai della Marceglia impegnati nella missione Brillant Shield. A Malbork, con i 150 militari dell'Aeronautica ed i 4 F35 che assicurano l'integrità dello spazio aereo polacco a soli 70 chilometri dall'enclave russa di Kaliningrad. E che la situazione sia tesa nell'area lo dimostrano le parole del comandante della missione, il colonnello Antonio Vergallo. "Nonostante il clima - spiega - è un periodo caldo ed i nostri caccia si alzano in volo più di una volta alla settimana per identificare aerei sospetti". Tra i top gun pronti a decollare in pochi minuti c'è anche Giulia, la prima - e finora unica - donna italiana ai comandi dell'F35.

Crosetto ha avuto parole di apprezzamento per i militari italiani che si apprestano a passare il Natale lontani da casa e famiglia. "Il lavoro che fate voi qua - ha detto - consente al nostro Paese di avere riconoscenza da altre nazioni. Siete qui in supporto a un Paese amico, per difendere principi fondamentali, essenza del nostro Paese. Democrazia, libertà, sovranità, integrità territoriale non sono scontate". E negli Stati dell'Est Europa come Polonia, Estonia, Lettonia, ha sottolineato, "la storia è ad un punto di svolta. Loro sono spaventati dopo quello che è successo in Ucraina. E la nostra presenza qui serve a spiegare che sono nazioni che non saranno mai lasciate sole". La deterrenza serve ancora, dunque. Aspettando la diplomazia.  

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