Politica

La parola 'razza' uscirà dai documenti della Pubblica amministrazione

Alla Camera sì unanime delle commissioni Lavoro e Affari costituzionali all'emendamento del Pd

Redazione Ansa

Le Commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno approvato all'unanimità l'emendamento di Arturo Scotto (Pd) che prevede che nei documenti della Pubblica amministrazione la parola "razza" sia sostituita da "nazionalità".

"Sparisce finalmente la parola 'razza' da tutti gli atti e documenti della Pubblica amministrazione. Si elimina un concetto antiscientifico facendo piazza pulita di frasi gravi su razza, ceppi, etnie. Grazie a tutti i gruppi che hanno votato la nostra proposta. Oggi diciamo con forza: mai più!". Lo scrive su Twitter il deputato del Pd-Idp, Arturo Scotto, commentando il via libera unanime delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera all'emendamento di cui era primo firmatario.

"Abbiamo sottoscritto e votato con convinzione l'emendamento che impedirà d'ora in avanti in tutti gli atti e documenti delle pubbliche amministrazioni l'utilizzo del termine "razza", che sarà sostituito con quello di "nazionalità". Seppur non venga più utilizzato da tempo e sia citato nella Costituzione, è un concetto non più in linea coi nostri tempi, che potrebbe apparire discriminatorio nei confronti di qualcuno. Doveva dunque essere superato". Così il deputato Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali. "Forza Italia e tutti i partiti del centrodestra hanno votato la proposta presentata dal Partito democratico al decreto per il rafforzamento della pubblica amministrazione, una proposta che aveva già avuto il via libera del governo. È la dimostrazione che su questo, come su altri temi che riguardano i diritti e dunque il livello stesso di civiltà del nostro Paese, non esistono distinguo o divisioni. Il progetto di riforme istituzionali che il Parlamento esaminerà nelle prossime settimane potrebbe essere l'occasione per superare definitivamente il concetto anche nella nostra Costituzione". 

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