Politica

La festa dell'Italia liberata, in 100mila a Milano

Ministri nei luoghi della Resistenza, a Napoli manifesti choc

Redazione Ansa

Cortei, deposizioni di corone, manifestazioni e anche tante polemiche e alcune contestazioni. L'Italia ha festeggiato così i 78 anni dalla liberazione dal nazifascismo, una ricorrenza che per la prima volta si celebra con un governo di destra alla guida del Paese. Milano, città Medaglia d'oro della Resistenza, ha ospitato come da tradizione la manifestazione nazionale cui hanno partecipato oltre 100mila persone che hanno sfilato fino in piazza Duomo, fra di loro la segretaria del Pd Elly Schlein. "Siamo qui per onorare la Resistenza" si è limitata a dire, evitando le polemiche. Più esplicito il sindaco Giuseppe Sala convinto che Giorgia Meloni "dovrebbe metterci la faccia e dire con chiarezza e in maniera definitiva: 'siamo antifascisti'". Di certo, ha rivendicato dal palco, "Milano è una città profondamente antifascista". E sempre dal palco il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo ha chiamato "alla mobilitazione tutti i democratici contro questo tempo di revisionismo in cui c'è chi vuole riscrivere la storia e ridimensionare il valore della resistenza - ha spiegato -. Persino Fini e Berlusconi prendono le distanze da chi si rifiuta di pronunciare la parola antifascismo eppure ho letto oggi un lungo articolo della presidente del Consiglio sul Corriere della Sera e quella parola non c'è, non è mai scritta". A Palermo il 25 aprile è stato occasione anche per un omaggio agli eroi dell'antimafia, con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che a Castelvetrano ha rivendicato "anche la liberazione di un territorio dalla mafia". Per il ministro questa è una giornata dove "non ci devono essere divisioni sulla memoria storica". Un concetto quello dell'unità che è stato ribadito, da Nord a Sud, dai ministri del governo Meloni. A Roma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha partecipato alla cerimonia al Mausoleo dei Martiri delle Fosse Ardeatine. "La libertà è un valore che non può conoscere frontiere o divisioni di parte", ha spiegato aggiungendo che i caduti delle Fosse Ardeatine "hanno riscattato l'onore dell'Italia". Sempre a Roma il ministro al Made in Italy Adolfo Urso ha celebrato la liberazione a Porta San Paolo insieme alla Brigata Ebraica. Il 25 aprile è la festa in cui "tutti si riconoscono, come noi, nei valori della Costituzione", ha detto. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha invece reso omaggio ai caduti americani al cimitero di Firenze mentre quello alla Protezione civile Nello Musumeci ha deposto una corona al sacrario dei caduti a Catania. A Pescara la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, ha ribadito che "sull'antifascismo non ci sono più divisioni". La ministra per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati ha celebrato il 25 aprile a Padova "in piazza come ogni anno". Anche il ministro all'Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara ha reso omaggio ai caduti per la libertà nella sua città, Milano, dove ha deposto delle corone in luoghi simbolo della Resistenza. Per lui c'è stata anche una piccola contestazione da parte di un gruppo della Rete studenti. Contestazioni anche a Genova dove ci sono stati una pioggia di fischi, urla e striscioni contro il sindaco della città Marco Bucci e il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, durante la manifestazione del 25 aprile in piazza Matteotti. Dalla folla anche molte invettive in riferimento a quando il sindaco definì "atto di teppismo" gli scioperi degli operai dell'Ansaldo. A Napoli la giornata della liberazione è stata segnata dalla comparsa di manifesti choc con foto a testa in giù della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e dei ministri Piantedosi e Valditara, nei pressi di luoghi simbolo della Resistenza. A Grosseto il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna è stato contestato alla cerimonia del 25 aprile dall'Anpi per avere dedicato una via a Giorgio Almirante, fondatore del Movimento sociale italiano. Per Vicenza è stato invece un 25 aprile blindato per una doppia manifestazione. Da una parte il corteo antifascista in centro storico e dall'altra l'inaugurazione della sede locale del Movimento Italiano Sociale nella zona ovest della città. Circa 600, secondo gli organizzatori, i partecipanti al corteo pacifico promosso dall'Anpi e dal coordinamento delle associazioni antifasciste per protestare contro la decisione del Mis di inaugurare la sede (già aperta alcune settimane fa) nel giorno della Festa della Liberazione. Nel Varesotto, infine, momenti di tensione culminati in una sorta di sfida canora: "Bella Ciao" contro un canto fascista


   

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