Politica

Padre Pepe: "Il Papa ha portato la Chiesa tra la gente"

Parla l'uomo di Bergoglio nel decennale del Pontificato

Papa Francesco

Redazione Ansa

    Papa Francesco "ha proposto una chiesa più aderente allo spirito del Vangelo, aprendone le porte e portandola tra la gente". Ad affermarlo è il sacerdote José María di Paola, conosciuto nelle borgate più povere di Buenos Aires - le cosiddette "villas miserias" - come 'padre Pepe' o come il 'cura villero'.
   
Intervistato dall'ANSA in occasione della ricorrenza del decimo anniversario di papa Bergoglio, il sacerdote afferma che Francesco ha introdotto "un modo totalmente nuovo di trasmettere la fede".
    Quando l'attuale papa era arcivescovo di Buenos Aires padre Pepe era il suo braccio destro e il suo uomo di riferimento proprio nelle "villas miserias".

    Nato lui stesso nella periferia di Buenos Aires e da sempre impegnato nei quartieri più dimenticati, dove la povertà estrema e le droghe hanno un impatto in particolare sugli adolescenti e i giovani, Di Paola è stato per 13 anni responsabile della parrocchia della "Villa 21", la più grande della capitale argentina. Partendo da questo sostrato, per Di Paola, le prese di posizione e le riforme di Bergoglio, che in molti casi hanno scosso l'universo cattolico, rappresentano un aspetto positivo.

    "Francesco è riuscito a gettare le fondamenta di una chiesa più aperta agli altri", e ciò "ha generato nuove riforme e strategie, ed ha introdotto perfino modi più efficaci per testimoniare la fede nella vita quotidiana", afferma il sacerdote argentino.

    In linea con questa missione pastorale, padre Pepe ha dato vita nel 2008 agli 'Hogares de Cristo', un notevole programma di recupero di adolescenti e giovani dipendenti dalle droghe che, celebrando i suoi 15 anni di vita, conta oggi con 250 centri in tutto il paese.

    "Quando Jorge Bergoglio è stato nominato arcivescovo di Buenos Aires (1998) - ricorda padre Pepe - è entrato immediatamente in sintonia con i sacerdoti che operavano nelle borgate e vivevano nei quartieri diseredati per testimoniare il Vangelo e sviluppare un lavoro sociale". "Accompagnò quel processo e fu un uomo e un vescovo molto presente", assicura Di Paola, che oggi ha 60 anni e che in passato fu minacciato di morte da narcotrafficanti, tanto da doversi allontanarsi da Buenos Aires.

    L'emergenza povertà che riguarda il 40% della popolazione argentina, afferma il sacerdote, è stata d'altra parte una preoccupazione permanente del pontefice e l'appoggio di Jorge Bergoglio ai "Sacerdoti delle borgate" è stato ininterrotto.

    Tale sostegno ha portato poi alla creazione del Vicariato per la pastorale dei quartieri più diseredati, la cui gestione è stata affidata proprio a padre Di Paola.
    Il sacerdote ha quindi sottolineato l'importanza anche dell'opera dottrinale di Francesco, riassunta nelle encicliche Lumen Fidei (2013), Laudato Si (2015) e Fratelli Tutti (2020).
    "Attraverso di esse - afferma padre Pepe - ci insegna che una società non ha senso se non si guarda al prossimo, se il nostro vicino non è considerato un fratello". 
   

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