Politica

La maggioranza ritira l'emendamento sullo stop ai ballottaggi nei Comuni

Contestato dalle opposizioni in Commissione al Senato. Di fatto cancellava i ballottaggi nei Comuni oltre i 15mila abitanti

Un seggio

Redazione Ansa

E' stato ritirato l'emendamento della maggioranza per modificare l'elezione dei sindaci nei Comuni con più di 15 mila abitanti e che di fatto avrebbe cancellato il ballottaggio. A dirlo all'ANSA è il senatore di Forza Italia, Adriano Paroli, uno dei tre firmatari insieme a Lega e FdI. La modifica - proposta da FI, FdI e Lega, al disegno di legge sul quorum di validità delle elezioni comunali, che è all'esame della commissione Affari costituzionali del Senato - è stata duramente contestata dalle opposizioni, che l'hanno definita un "colpo di mano".

L'emendamento della maggioranza al disegno di legge sul computo dei votanti per la validità delle elezioni comunali secondo le opposzioni portava di fatto a "un golpe" perché cancellerebbe il ballottaggio nei Comuni con più di 15 mila abitanti. Pd, M5s, Terzo polo e Avs hanno chiesto perciò la convocazione d'urgenza della Giunta per il regolamento perché "garantisca la corretta interpretazione del regolamento", ha spiegato il senatore del Pd, Andrea Giorgis, a nome delle opposizioni. Il ddl è all'esame della commissione Affari costituzionali e dovrebbe passare in Aula, per via della procedura d'urgenza.

Dopo la tensione scoppiata in commissione Affari costituzionali da parte delle opposizioni che hanno chiesto il ritiro dell'emendamento contestato, i gruppi Pd, M5s, Terzo polo e Avs hanno deciso di non votare il parere. Poi hanno sospeso i lavori sul ddl perché nel frattempo l'Aula sta per votare il disegno di legge Sisma. "Subito dopo torniamo in commissione e staremo qui finché è necessario", ha detto Ivan Scalfarotto, senatore di Italia viva che fa parte della commissione.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it