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Balneari: Governo, proroga delega, poi decisioni

E' quanto si legge in una nota del governo dopo l'incontro di maggioranza sul tema delle concessioni per i balneari

Redazione Ansa

Il governo prorogherà i tempi per esercitare la delega prevista dal disegno di legge concorrenza sulle concessioni balneari. E' questo - per ora - il compromesso raggiunto all'interno della maggioranza e con l'Europa sul delicato fronte dei bandi per le spiagge. Una soluzione che consente di prendere tempo e placare gli animi tra gli alleati e con le categorie. Gli imprenditori saranno sentiti e a lavorare alla soluzione sarà un tavolo interministeriale che verrà convocato "in tempi brevissimi".

Nel frattempo verrà posticipata da febbraio alla primavera la scadenza per il governo per mettere mano a un decreto legislativo più complessivo sulle concessioni. Secondo quanto si fa notare a Palazzo Chigi, questa è la soluzione più seria che governo e maggioranza potessero trovare, e Meloni si è confermata coerente con gli obiettivi dichiarati. Non ci si poteva permettere, osservano le stesse fonti, un rinvio sine die o di 1-2 anni: questa proroga di 3-4 mesi nasce per permettere al governo e alla maggioranza di trovare la soluzione più efficace. La soluzione è stata illustrata dal ministro Raffaele Fitto in una riunione di maggioranza alla quale hanno preso parte gli azzurri Licia Ronzulli, Maurizio Gasparri, i leghisti Gianmarco Centinaio ed Edoardo Rixi, per FdI, Francesco Lollobrigida e Gianluca Caramanna e per i centristi Lorenza Cesa e Maurizio Lupi.

Durante la riunione Fitto ha posto l'accento su una nuova ordinanza della corte di Giustizia europea che di fatto, come spiegato anche da Gasparri "ha stabilito una tempistica molto serrata" sulle decisioni e ha reso dunque complicata se non impossibile un'ulteriore proroga della messa a bando come previsto da emendamenti di Forza Italia e Lega al decreto milleproroghe. Il governo avrebbe quindi espresso ferma critica all'ipotesi della proroga tout court. Quindi, vista la delicatezza della situazione nei rapporti con l'Europa avrebbe prospettato come soluzione a Forza Italia e alla Lega di riformulare i loro emendamenti.

Gli azzurri, però, al momento scelgono di non ritirarli. "Gli emendamenti ci sono - sottolinea Gasparri - ma le decisioni si prendono quando verranno esaminati e decisiva sarà l'opinione delle categorie interessate". Nel frattempo, anche per evitare un nuovo braccio di ferro troppo a ridosso delle Regionali l'approdo in Aula del decreto milleproroghe è slittato alla settimana dopo il voto in Lombardia e Lazio.

"Usciamo soddisfatti - sottolinea il capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo - dalla riunione di oggi. E' stata infatti sposata l'idea che la Lega ha avuto fin dal principio di coinvolgere in un tavolo interministeriale le associazioni di categoria, le Regioni e tutti gli attori coinvolti per arrivare finalmente a un riordino della materia". Almeno per il momento, dunque, il governo si toglie dal cul de sac. Ma entro primavera andranno comunque prese decisioni sulla vicenda e varato un decreto legislativo per la mappatura e la 'trasparenza dei regimi concessori' oltre che trovata una soluzione di compromesso anche con Bruxelles. Con gli imprenditori delle spiagge che - nel frattempo - fanno capire di essere determinati a rivendicare le proprie ragioni. "Mi auguro - dice Assobalneari in una nota mentre è in corso il vertice di maggioranza - che chi in campagna elettorale ha difeso alcuni principi, si batta anche ora come un leone per difendere le nostre imprese". Prosegue intanto, ma più a rilento, l'esame del decreto milleproroghe a Palazzo Madama e tra le novità di giornata c'è un emendamento segnalato da Forza Italia che apre allo spoil system anche negli enti locali prorogando a 90 giorni dopo la data del voto la scadenza delle nomine per le controllate di Regioni, province e Comuni sopra i 15mila abitanti.

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