Politica

Letizia Moratti, tra impresa, politica e sociale

Sindaco e ministro, dall'impresa alla Rai, un vita al vertice

Letizia Moratti

Redazione Ansa

(Letizia Moratti, milanese, 73 anni il 26 novembre, madre di Gilda e Gabriele, ha un lungo cursus honorum come manager e politica. Forte la sua attenzione al sociale: dall'impegno nel sostenere la Comunità di San Patrignano, che lotta contro la droga, alla presidenza di E4Impact Foundation per la formazione di giovani africani. La Moratti si è dimessa questa mattina da vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, carica ricoperta dal gennaio 2021, aprendo molti interrogativi ul suo futuro politico.
    Vedova di Gian Marco Moratti, Letizia Brichetto Arnaboldi, è stata anche, tra l'altro, presidente della Rai, ministra dell'Istruzione, sindaco di Milano e presidente del Consiglio di amministrazione di Ubi.
 
   Padre partigiano di origine aristocratiche come la madre, dopo aver frequentato il Collegio delle Fanciulle del capoluogo si laurea in Scienze scientifiche alla Statale e diventa per un breve periodo assistente in Diritto comunitario europeo. Molto determinata fin da giovane, brillante negli studi, si fa subito valere anche nel mondo del lavoro. A soli 25 anni si occupa dii brockeraggio assicurativo, poi entra nel Consiglio di amministrazione della Comit, e ricopre ruoli analoghi e dirigenziali in varie aziende. A questo punto inizia il suo interesse per la cosa pubblica che poi sfocia nella politica: prima diventa presidente Rai (la sua gestione non fu priva di polemiche e contestazioni, il consigliere Franco Pardini parlò di "clima irrespirabile"). Quindi fa il ministro dell'Istruzione: la sua riforma viene però cancellata e sostituita dal secondo Governo Prodi.

    Ma è la candidatura per il centrodestra e l'elezione a sindaco che la rende davvero nota tra i milanesi: la vittoria al primo turno sull'ex prefetto Bruno Ferrante la fa diventare la prima donna a dirigere l'amministrazione milanese. Punta sulle periferie che secondo l'opposizione di centro-sinistra per lei sono nella vita di tutti giorni sconosciute. La sua grande vittoria è l'Expo 2015 (è invece accusata di aver fatto una infornata di dirigenti comunali fuori dalle regole della pubblica amministrazione). Nel 2011 però viene sconfitta - inaspettatamente sulla base della composizione elettorale della città - da Giuliano Pisapia che riporta alla sinistra la città dopo l'ultima giunta socialista e quelle precedenti anche con il Pci.

    A questo punto riprende il suo percorso manageriale call'Ubi, ma poi riemerge, anche qui senza preavviso nella politica: sostituisce Giulio Gallera assessore lombardo al Welfare in quota Forza Italia (molto criticato per la gestione del Covid nonostante il riconosciuto impegno e silurato dal leader della Lega Matteo Salvini) ed è anche vicepresidente. Perfino i detrattori riconoscono che il suo piglio deciso contro la pandemia dà risultati rapidi e concreti. E il suo nome figura anche tra i papabili per il Quirinale, come prima donna a capo delle istituzione repubblicane. Gli ultimi mesi sono stati invece caratterizzati dalla sua autocandidatura come Governatore della Lombardia. I rapporti con il presidente Attilio Fontana si raffreddano rapidamente, ma nemmeno gli incontri con il "capitano" leghista la smuovono. 
   

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