Politica

Il Sud, laboratorio del campo largo, lascia al palo M5s

Partito di Conte, esclusa la roccaforte di Taranto, non tiene

Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte

Redazione Ansa

Al Sud l'esito del voto nei maggiori comuni in cui si è sperimentata l'alleanza Pd-M5S non consegna una risposta chiara all'interrogativo del Pd sulla forza del suo primo potenziale alleato del campo largo, i 5 stelle.

A Palermo il candidato sindaco del centrodestra Roberto Lagalla, con circa il 47,6% delle preferenze, strapperebbe al primo turno la guida del comune al centrosinistra che ne ha tenuto le redini per cinque mandati con Leoluca Orlando (Pd). Il candidato del M5S e del Partito democratico, Franco Miceli, segue con ben 20 punti di distacco, nonostante le polemiche che hanno caratterizzato la campagna elettorale del suo avversario. Lagalla, oltre a ottenere il supporto di Cuffaro e Dell'Utri, condannati in via definitiva per mafia, ha dovuto anche fare i conti con l'arresto di due candidati consiglieri della sua coalizione negli ultimi giorni.

A Taranto, invece, dove secondo i primi dati non sarebbe necessario il ballottaggio, l'alleanza giallo-rossa ha portato il sindaco uscente Rinaldo Melucci a ottenere circa il 62% dei voti: Melucci, già molto apprezzato dai cittadini per le sue battaglie ambientaliste contro l'inquinamento prodotto dai grandi poli industriali, e in particolare per la sua ordinanza che intimava la chiusura dell'area a caldo dell'ex Ilva, era stato sfiduciato lo scorso novembre. Ma il centrosinistra si è compattato per sostenerlo con il M5S. Negli ultimi scorci di campagna elettorale è stato l'ex premier Giuseppe Conte a raggiungere il capoluogo ionico per la volata finale: il presidente del Movimento ha ribadito ai tarantini l'impegno perché in città stiano finalmente insieme il diritto al lavoro e quello alla salute. L'avversario diretto di Melucci, l'ex segretario provinciale del Pd Walter Musillo, sostenuto in questa corsa a Palazzo di città dal centrodestra, otterrebbe circa 30 punti percentuali in meno.

Un caso particolare è quello di Barletta, nella provincia pugliese Barletta-Andria-Trani, dove la candidatura di Santa Scommegna ha diviso il centrosinistra e ha portato i Pentastellati a correre da soli. Il risultato, secondo le prime proiezioni, è che il candidato del centrodestra, l'ex sindaco Cosimo Cannito, è in testa con circa il 45% dei voti. Scommegna lo insegue con il 33% mentre la candidata del M5S, Maria Angela Carone, raccoglie circa il 2% delle preferenze. Carmine Doronzo, sostenuto da Sinistra italiana e Italia Viva, incassa il 19%.

Neppure a Catanzaro, in Calabria, in base ai primi dati disponibili, il binomio Pd-M5S sarebbe riuscito a portare alla vittoria al primo turno il candidato sindaco Nicola Fiorita che si fermerebbe a circa 16 punti dietro Valerio Donato (Fi-Lega) in testa con oltre il 47%. L'intesa giallo-rossa sembra invece funzionare a Nola, in Campania, dove Carlo Buonauro è in vantaggio con il 51% delle preferenze sull'avversario Maurizio Barbato che lo insegue con il 46,4%. 
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it