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Dl aiuti: strappo M5s, 'norma inceneritori irragionevole'

I pentastellati non votano il provvedimento. Salvini: 'Sono fuori dal mondo'

Giuseppe Conte

Redazione Ansa

Strappo M5s in Consiglio dei ministri. Il governo vara il decreto con i nuovi aiuti per famiglie e imprese per contrastare gli effetti della guerra in Ucraina ma senza il voto dei pentastellati: secondo quanto si apprende i ministri 5S non hanno partecipato al voto in dissenso sulle norme per i rifiuti di Roma che danno poteri speciali al commissario per il Giubileo, con la possibilità della realizzazione del termovalorizzatore. "Noi siamo entrati al governo per accelerare la transizione non per tornare indietro. Riteniamo assolutamente irragionevole la posizione passata in Consiglio dei ministri su questo punto". Così il M5s in una nota. "Il m5s non ha partecipato al voto sul decreto. Abbiamo chiesto una cosa che credevamo scontata" protesta il Movimento che sullo smaltimento rifiuti chiedeva impianti "di nuova tecnologia, eco-sostenibili e non inceneritori come preannunciato più volte dall'amministrazione capitolina".

"Eravamo favorevoli alla norma sui poteri straordinari al sindaco di Roma e, in particolare, anche a quella che gli attribuisce la facoltà di autorizzare nuovi impianti per lo smaltimento rifiuti in deroga a tutte le norme ma avevamo chiesto che questi nuovi impianti, in linea con la normativa europea, fossero di nuova tecnologia, eco-sostenibili e non inceneritori come preannunciato più volte dall'amministrazione capitolina. Niente di tutto questo. Si è preferito - protesta il M5s - mantenere una norma che non c'entra nulla con la sicurezza energetica e il sostegno alle famiglie e alle imprese. Una norma che contraddice la transizione ecologica e riporta indietro le lancette dell'orologio".

"Il Movimento 5 Stelle si conferma fuori dal mondo. Il no al termovalorizzatore di Roma è una posizione contro l'ambiente, contro il progresso, contro le città pulite e contro i cittadini". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini commentando la posizione del M5S in consiglio dei ministri. 

"La norma non è stata approvata dai ministri del M5s perché non c'è un accordo sui poteri attribuiti al commissario del giubileo, siamo rimasti dispiaciuti ma mi auguro che non abbia conseguenze particolari che si traducano in fibrillazioni, è un disaccordo che speriamo di superare in qualche modo". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa.

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