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Blitz in tv contro la guerra, giornalista multata e rilasciata. L'Onu: 'No a rappresaglie'

E' stata tenuta in isolamento e interrogata per 14 ore. Lo ha riferito la stessa reporter all'uscita dal tribunale, che l'ha rilasciata condannandola a pagare un multa di 30 mila rubli (circa 255 euro).

Redazione Ansa

Sono spaventata per la mia sicurezza e quella dei miei figli. Lo ha detto Marina Oysyannikova nella sua prima intervista dopo l'irruzione anti-guerra in diretta nello studio di Channel One, la principale emittente di stato della Russia.
La producer, che è stata trattenuta 14 ore dalle autorità e poi sanzionata, ha spiegato - riferisce Sky citando una sua intervista alla Reuters - che non ha intenzione di lasciare la Russia. Marina Oysyannikova ha aggiunto di sperare di non incorrere in una incriminazione per la sua protesta.

 

La giornalista della Tv di stato russa Maria Ovsyannikova che ieri sera ha inscenato una protesta contro la guerra in tv è è stata condannata a pagare un multa ed è stata rilasciata.  E' stata tenuta in isolamento e interrogata per 14 ore. Lo ha riferito la stessa reporter all'uscita dal tribunale affermando che è stata condannata a pagare un multa di 30 mila rubli (circa 255 euro).

 

 

La Bbc  ha mostrato una foto che circola sui social dove la donna sembra in tribunale con il suo avvocato. La giornalista della televisione russa era stata fermata per avere mostrato in diretta un cartello contro la guerra in Ucraina è stata condannata a pagare un multa. 

 

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La protesta su Channel 1 

La Cnn, citando il suo avvocato, aveva riferito che Maria Ovsyannikova era scomparsa. "Non riusciamo a trovarla", ha detto Dmitry Zakhvatov dopo che inizialmente gli amici della donna avevano detto che si trovava al dipartimento di polizia di Ostankino, a Mosca.

Le Nazioni Unite chiedono alle autorità russe che la giornalista non sia punita per aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola. Lo riferisce il Guardian online. Ravina Shamdasani, portavoce delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha chiesto che le autorità garantiscano che la donna "non subisca rappresaglie". Il presidente francese Emmanuel Macron propone una "protezione consolare" per la giornalista russa che ha protestato contro la guerra in Ucraina.

"No alla guerra. Fermate la guerra. Non credete alla propaganda, vi dicono bugie qui", recitava il cartello mostrato in tv, che nell'ultima riga riportava la seguente frase: "Russi contro la guerra".

La donna era poi stata arrestata. Ma è ricomparsa con un video preregistrato nel quale attacca ancora più duramente il regime spiegando che in Russia sono stati tutti "zombificati".

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"Ciò che sta succedendo in Ucraina è un crimine. E la Russia è l'aggressore. La responsibilià di questa aggressione è' di una persona sola e questa persona è' Vladimir Putin", si legge in un tweet che sta spopolando.

"Mio padre è ucraino e mia madre è russa e non sono mai stati nemici", spiega ancora Maria Ovsiannikova nel video registrato prima dell'arresto. "Purtroppo ho lavorato al Canale Uno negli ultimi anni e ho lavorato alla propaganda del Cremlino. E ora mi vergogno molto", riporta la France Presse. "Scendete in strada, non abbiate paura. Non possono incarcerarci tutti", è l'appello conclusivo.

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