Politica

Ddl Zan: Aula del Senato respinge pregiudiziale

Il 20 luglio alle 12 è deadline per gli emendamenti

Redazione Ansa

Il ddl Zan arriva  in Aula al Senato e dopo una seduta piuttosto movimentata il primo round se lo aggiudicano i sostenitori del testo che non torna in commissione e va avanti nel suo iter in Assemblea. Respinte infatti le pregiudiziali di costituzionalità, presentate da FdI e Lega, con 124 sì, 136 no e 4 astenuti. Il provvedimento, dunque prosegue, ma lo stallo politico permane e gli schieramenti sono sempre gli stessi: Fi, FdI, Lega contro il provvedimento, Pd, M5s, LeU a favore del testo approvato dalla Camera, con Italia viva e Autonomie a fare da ago della bilancia. Nessun accordo sembra possibile e si va allo scontro diretto. 

"Il mio appello è molto semplice: si faccia un accordo sui punti legati all'articolo 1, 4 e 7 e, fatto questo, si chieda a tutte le forze politiche di portare la discussione alla Camera entro 15 giorni", dice in Aula il senatore e leader di Italia viva, Matteo Renzi a proposito del disegno di legge Zan e agli articoli più contestati tra cui quello che definisce l'identità di genere. "Se invece si va allo scontro, avrete distrutto la vita di quei ragazzi", ha aggiunto riferendosi alle vittime di violenze di omofobia.

"Di questi 10 articoli prendiamo la parte più importante, per cui ringrazio Zan, ma togliamo quello che divide non solo l'Aula ma anche il Paese e cioè la parte sui bambini e l'educazione sentimentale", la proposta del senatore e leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in Aula. E ha ribadito: "Ci mettiamo d'accordo e affrontiamo il senso più profondo di questa legge?", aggiungendo: "Togliamo dal banco quello che divide e in un mese sia al Senato che alla Camera approviamo una norma di civiltà che punisce pesantemente chi aggredisce e offende un altro essere umano. Se invece qualcuno, per tenere uniti i suoi partiti che rischiano di disperdersi in 18 correnti, non vuole tutelare le vittime di omofobia, lo dica ad alta voce in quest'aula". E ha concluso: "Su questa legge che questo Paese si merita, aspetto e spero in una risposta positiva".

 

Alle 16.30 inizia la seduta d'Aula tanto attesa e dopo meno di un'ora la conferenza dei capigruppo è convocata su richiesta del presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari che vorrebbe far tornare il testo in commissione "per valutare - spiega - se c'è la disponibilità a continuare quel dialogo che avevamo intrapreso in quel tavolo politico che aveva dato ottimi frutti e sulla base del quale, secondo me in 15 giorni, potremmo arrivare a un testo condiviso". Il presidente Elisabetta Casellati accoglie l'invito, decisione che scatena le proteste di Pd, Leu e Movimento 5 stelle. Urla, insulti e fischietti sotto le mascherine. La tabella di marcia che ne viene fuori è chiara: subito si votano le pregiudiziali, poi alle 9.30 l'Aula prosegue con il voto delle sospensive al termine inizierà la discussione generale, mentre il 20 luglio è la deadline per presentare gli emendamenti. 

"Alle 16:30 il #ddlZan arriva in Aula al Senato. Dopo quasi 2 anni di dialogo, tavoli e mediazioni è il tempo della responsabilità. Da un parte chi vola ad abbracciare #Orban, dall'altra chi guarda a Biden, Harris e von der Leyen: sulla vita delle persone nessun compromesso." Così su Twitter Alessandro Zan, il deputato Pd relatore alla Camera del provvedimento.

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