Politica

Roma: Calenda a Letta, primarie legittime ma le strade si separano

'Ci confronteremo con apertura e disponibilità'. La replica: 'Libero di autoescludersi'

Carlo Calenda

Redazione Ansa

"Il dado è tratto. Scelta legittima. A questo punto le nostre strade si separano. Crediamo che occorra smettere di parlare per mesi solo di Pd, coinvolgere i cittadini in modo trasversale e operare un rinnovamento di classe dirigente che le primarie tra correnti non garantiscono". Lo scrive su Twitter il leader di Azione e candidato sindaco di Roma, Carlo Calenda, intervenendo sulle parole del segretario del Pd, Enrico Letta, che ieri ha rilanciato le primarie per le elezioni amministrative romane. "Ci confronteremo sui programmi con apertura e reciproca disponibilità. Iniziamo oggi con webinar su Piano rifiuti", aggiunge Calenda.

"Le primarie servono a coinvolgere tutte le romane e i romani del centrosinistra nelle scelte di una comunità politica e, da sempre, sono uno strumento di partecipazione fondamentale per i cittadini. Le autocandidature di leader nazionali, di alcuni partiti personali, servono solo a far crescere di qualche punto percentuale le loro liste nei sondaggi". Così il senatore Bruno Astorre, segretario Pd Lazio, e Andrea Casu, segretario Pd Roma. "Quindi crediamo - proseguono gli esponenti dem - che se Calenda sceglie di autoescludersi dalla coalizione del centrosinistra, per la corsa al Campidoglio, può legittimamente farlo, ma la smetta di scaricare le sue decisioni sulla nostra comunità politica e sul segretario Enrico Letta oggi, e Zingaretti ieri", aggiungono.

"Io sono contento della scelta delle primarie: su scelte così importanti, come quella per il futuro delle città, coinvolgere i cittadini è sempre una cosa positiva anche perché quando si aprono i gazebo del centrosinistra arrivano milioni di elettori che vogliono partecipare e questo renderà la candidatura del centrosinistra fortissima, perché è scelta dalle persone e non nei conciliaboli a tavolino a porte chiuse", ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

E la sindaca di Roma Virginia Raggi su Facebook: "Contano i programmi, non le alleanze. Effettivamente mi è stato proposto di tutto per invitarmi a fare un passo indietro e, allo stesso tempo, non sono mancate pressioni per lasciare spazio alla "politica". La questione è che per me la Politica è altro: sono i programmi e non gli accordi di palazzo. Attenzione, non sto dicendo "ideologicamente" che gli accordi siano sbagliati. Ritengo, però, che gli accordi possano nascere soltanto da una condivisione di idee. E che ci siano dei paletti insuperabili: non tutto può essere negoziabile". "Il nostro percorso è segnato ed è aperto a tutti. Ma le regole le stabiliamo noi", dice Raggi. 

"Su Milano ho avuto interlocuzioni interessanti, lo stesso farò a Roma. Torino e Napoli le ritengo chiuse. Entro aprile conto di avere due riaperture, quella più importante della vita, dello sport. E deve passare aprile per fare un dispetto a Salvini. Poi sempre entro aprile offriremo candidati alternativi a Bassolino, Raggi, Sala". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, alla conferenza stampa per la presentazione del libro - Salute o libertà: un dilemma storico - filosofico, di Corrado Ocone.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it