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Letta, Erasmus sia obbligatorio. Voto ai 16enni almeno alle amministrative

Segretario del Pd interviene a Didacta in qualità di presidente dell'Istituto Jacques Delors. Nominata la segreteria dem, 8 uomini e 8 donne

I componenti della segreteria del Pd nominati dal segretario Enrico Letta

Redazione Ansa

"Io vengo da sei anni di lavoro di insegnamento universitario in una scuola, un lavoro di insegnamento che mi ha fatto cambiare idea su alcune cose: l'esperienza che mi sono fatto mi spingerà a essere anche molto più proattivo e anche molto più interessato all'argomento di quanto io sia stato in passato". Lo ha affermato Enrico Letta, segretario del Pd, intervenendo a un convegno, nell'ambito della fiera Didacta Italia, a cui è stato invitato in qualità di presidente dell'Istituto Jacques Delors. "Sono padre di tre ragazzi - ha ricordato Letta - uno che va alla scuola media e due che vanno al liceo, che hanno vissuto questo periodo di pandemia tra presenza fisica e Dad facendo i salti mortali, tutti e tre alla scuola pubblica. Posso dire che il racconto che io quotidianamente ascolto da loro è un racconto che mi inorgoglisce di essere italiano per gli insegnanti che abbiamo, per la loro dedizione, perché immagino quanto sia faticoso insegnare, oggi molto più di prima".

"Sono sempre stato dell'idea che l'Europa non nascerà veramente se non faremo l'Erasmus obbligatorio per gli studenti. Il Next generation Eu deve destinare una parte dei soldi per far fare un periodo in un altro Paese europeo. So che quando lo dico i docenti sono terrorizzati da 3 mesi 'buttati via' ma l'esperienza che un ragazzo fa andando tre mesi all'estero", gli farà capire che insieme con gli altri Paesi si possono risolvere i problemi. Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta intervenendo a Didacta. "Erasmus non deve dipendere dalla disponibilità economica delle famiglie: il nostro paese si sta dividendo per censo, tutti coloro che hanno risorse, ai figli fanno fare esperienze all'estero, perchè tutti sanno l'importanza dell'educazione all'estero: ma così è l'opposto dell'ascensore sociale. Con il Next generation Eu non c'è un dispendio di risorse che divide tra chi può e chi non, se avremo fatto questo avremo fatto l'Europa dei cittadini europei. L'idea di un grande progetto di questo tipo genera la comunità dei giovani cittadini europei", ha aggiunto Letta.  "La questione principale per me è quella di chiudere questo anno scolastico meglio di come abbiamo chiuso l'anno scolastico scorso: questo credo che sia un impegno per tutti". Lo ha affermato Enrico Letta, segretario del Pd, intervenendo a un convegno, nell'ambito della fiera Didacta Italia, a cui è stato invitato in qualità di presidente dell'Istituto Jacques Delors. "Vogliamo fare di tutto - ha aggiunto - perché quest'anno si riesca ad avere una conclusione che sia una conclusione, tenendo conto del fatto che l'anno scorso è stato un anno con una forte presenza di Dad; e che la fase finale sia una fase in crescendo, non una fase in declinando. Penso che questa sia la sfida principale che abbiamo di fronte". Letta ha sottolineato "la fatica da parte degli insegnanti", perché "è molto più difficile fare lezione online, è molto difficile, e chi dice 'Ma cosa vogliono gli insegnanti, stanno a casa e si connettono', vuol dire che non ha nessuna esperienza di cosa voglia dire fare lezione online".

"La questione giovanile è la questione centrale del nostro Paese", e per questo "ho provato a lanciare l'altro giorno una proposta che so essere divisiva, cioè quella del voto ai sedicenni, ai diciassettenni, in un Paese, il nostro, che non dà nemmeno il voto al Senato ai 24enni". Letta ha ricordato che "in Italia oggi un 24enne non vota per il Senato, ma solamente per la Camera, e quindi già per esempio chiudere la partita per dare il voto per il Senato ai diciottenni, e non ci vuole molto per chiudere l'iter parlamentare, sarebbe fondamentale. Ma dare peso alla questione giovanile e alla voce dei giovani è anche obbligare i ragazzi di 16 anni a farsi un'idea, perché alla fine se li obblighiamo a farsi un'idea se la fanno. Non credo che le sorti del Paese andranno a ramengo se ci saranno due coorti di un milione di studenti in tutto che faranno questa esperienza". 

Per il voto ai 16enni "cominciamo intanto dalle amministrative", ad esempio per le amministrazioni comunali. La possibilità di fare questo - ha aggiunto - secondo me sarebbe straordinaria, quanto sarebbe bello in classe anche aprire discussioni su questo tema, secondo me sarebbe solamente una cosa positiva".

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