Politica

Pd dice sì a referendum. Zingaretti: 'Avanti con le riforme'

Sì della Direzione Dem al segretario. Prima prova sulla legge elettorale

Il segretario del PD, Nicola Zingaretti

Redazione Ansa

La Direzione del Pd approva la proposta del segretario Nicola Zingaretti di votare sì al referendum del 20 settembre, passaggio tutt'altro che indolore in casa Dem dove, pur con toni pacati, le posizioni pro e contro il taglio dei parlamentari sono rimaste immutate. Un sì, in ogni caso, che rafforza i vincoli dell'alleanza con M5s, nella speranza che ora siano i pentastellati a compiere passi verso le direzioni auspicate dagli alleati Dem, a partire dalle modifiche ai decreti Salvini, l'utilizzo delle risorse del Mes e il cammino delle riforme. Queste battono il passo con il centrodestra pronto alle barricate, come dimostrano gli 800 emendamenti presentati al ddl Fornaro, una delle riforme costituzionali volute dalla maggioranza per correggere il taglio dei parlamentari. "Mentre propongo il SI - ha detto Zingaretti nella sua relazione - dico che dobbiamo respingere le motivazioni banali che il taglio del numero dei parlamentari farebbe risparmiare soldi allo Stato. I risparmi sarebbero minimi e non costituiscono il motivo principale del nostro si'. Il motivo principale sta nel fatto che a questo atto possono seguire altre riforme". Insomma la vittoria del No suonerebbe come il "de profundis" a ogni futuro tentativo di modificare la Costituzione, come l'adozione del bicameralismo differenziato che anzi il Pd deve rilanciare con una raccolta di firme, ha detto Zingaretti accogliendo una proposta di Luciano Violante.

"La decisione di votare Sì è stata presa dai parlamentari in grandissimo numero. E' chiaro che all'interno delle forze politiche ci possono essere distinguo e discussione ma la decisione" presa dalla Direzione Pd "era una decisione anche modo attesa" rispetto al voto parlamentare. Lo dice il premier Giuseppe Conte parlando con i cronisti a Beirut. "Non credo che la maggioranza fosse così agitata sul referendum", aggiunge il premier a chi gli chiede se il Si del Pd al referendum "tranquillizzi" la maggioranza.

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