Politica

Stati Generali delle donne istituiscono cabina di regia

Chiedono incontro a Conte per 'piano per occupazione femminile"

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 GIU - Gli Stati Generali delle Donne istituiscono una cabina di regia per le imprese femminili e tornano a ribadire la richiesta di un incontro al premier Conte per discutere di un "Piano nazionale per l'occupazione femminile".
    "E' Conte che ci ha copiato - puntualizza Isa Maggi coordinatrice degli Stati Generale delle Donne - Noi abbiamo costituito gli Stati Generali delle Donne il 5 dicembre del 2014, molto prima della decisione del presidente Conte di istituire gli Stati Generali dell'Economia".
    Nel frattempo gli Stati Generali delle donne per "monitorare costantemente il mondo delle imprese al femminile in un'ottica unitaria e interregionale" e per "non disperdere le tante informazioni raccolte durante gli anni di interlocuzione con le donne imprenditrici, gli studi e ricerche svolte a livello territoriale e le tante esigenze e criticità e buone prassi, hanno istituito un Board permanente, una Cabina di regia interregionale sull'imprenditoria femminile. Il Board è composto da 13 esperte della materia, del mondo del lavoro, della progettazione europea, dei fondi Sie, di programmazione regionale e nazionale e svolge un ruolo nell'ambito degli stati generali promuovendo studi, ricerche, monitoraggi, proposte, progetti, e valutazioni sull'impatto delle politiche e degli interventi rivolti alle imprese "rosa" e al lavoro femminile.
    "Il punto di forza del Board - sottolineano - è l'adozione sperimentale del modello multi-agenzia, il quale implica l'interlocuzione con le realtà imprenditoriali territoriali per la proposta di interventi condivisi e comuni da presentare ai Ministeri competenti. Inoltre il Board promuove lo sviluppo di reti di imprese finalizzate alla cooperazione e alla creazione di partenariati strategici finalizzati alla partecipazione ai bandi europei.
    "Da tempo chiediamo a Conte - aggiunge la coordinatrice - un incontro per discutere di un 'Piano nazionale per l'Occupazione femminile' perché è ormai chiaro che favorire l'occupazione femminile significa aiutare a far crescere il PIL del nostro Paese e nel momento attuale è ancora più importante che ciò avvenga".
    (ANSA).
   

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