(ANSA) - LONDRA, 1 APR - Partito qualche settimana indietro
rispetto all'Europa continentale, il Regno Unito continua per
ora a recuperare tristemente posizioni sulla strada dei contagi
da coronavirus. Non senza l'inevitabile corredo di morti, con
nomi e cognomi. Molti anziani, come dappertutto, ma non solo:
nei giorni scorsi il destino più crudele è toccato fra le
vittime di Londra a un italiano, Luca Di Nicola, cuoco 19enne di
Nereto, in Abruzzo, la cui fine ha lasciato aperti non pochi
interrogativi nei familiari sull'assistenza della sanità
britannica; nelle ultime ore è stata poi la volta di un 13enne,
il più giovane in assoluto fra caduti del Covid-19 nel Paese.
Si chiamava Ismail Mohamed Abdulwahab, ed era un figlio della
New Britain. Nato a Brixton, quartiere popolare a sud di Londra
in cui crebbe David Bowie, è morto ieri al King's College
Hospital, ucciso dal virus nel giro di poche ore. Come Luca non
aveva problemi di salute pregressi. "Almeno non che noi
sapessimo", mormorano i genitori, "distrutti oltre ogni dire".
Ismail si è sentito male domenica, con difficoltà
respiratorie. Ricoverato dopo qualche ora, è stato intubato,
sottoposto all'assistenza di un ventilatore e quindi al coma
indotto. Ma non ce l'ha fatta: lunedì è spirato, isolato e solo.
Un'ennesima conferma che il Covid-19, in forma acuta, non fa
sconti a nessuno. Anche se nel conteggio britannico dei dati
globali disponibili, solo lo 0,3% delle persone colpite finisce
in ospedale. I giovani e soprattutto i giovanissimi - confermano
alcuni specialisti - sono statisticamente meno soggetti al
contagio e in larga parte non rischiano la vita anche laddove
infettatati. Ma non mancano tragiche "anomalie", sottolinea alla
Bbc Nathalie MacDermott, ricercatrice al King's College London,
notando che le cause esatte della morte di Ismail andrebbero
stabilite da un coroner, ma avvertendo soprattutto che il caso
resta un monito "sull'importanza che tutti si attengano alle
cautele possibili per limitare la diffusione dell'epidemia". "La
statistica - fa eco Vanessa Sancho-Shimizu, virologa
all'Imperial College - è sempre soggetta a eccezioni, per quanto
rare siano. E non conta nulla quando a essere colpito è un
ragazzo di 13 anni, o qualcuno che ci è vicino: la verità è che
non vi è spazio per la minima sottovalutazione di questa
pandemia".
>ANSA-BOX/ Cronache della pandemia - Gran Bretagna
Il Regno non è più un'eccezione. Muore Ismail, vittima a 13 anni