Politica

Gregoretti: Di Maio: 'Fu propaganda, caso Diciotti diverso'. Lunedì Giunta vota

Maggioranza pensa di disertare lavori e regolare i conti in Aula

Redazione Ansa

"Ero vicepremier quando ai tempi della Diciotti bloccammo quella nave perché l'Ue non voleva prendersi una parte dei migranti e mi sono autodenunciato. Il caso Gregoretti è arrivato un anno dopo ed è propaganda perché la redistribuzione era già in corso in tutta Europa". Lo dice il capo politico del M54S Luigi Di Maio in un'intervista a Studio Aperto tornando sulla vicenda.

La Giunta delle immunità del Senato voterà lunedì sull'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Matteo Salvini per la vicenda. 

A mettere la parola fine sulla data è stata la Giunta per il regolamento: convocata per sbloccare lo stallo degli ultimi giorni, ha confermato che il primo verdetto, al quale dovrà seguire quello definitivo dell'Aula, arriverà il 20 gennaio, sei giorni prima delle elezioni regionali.

Proprio quello che la maggioranza ha cercato di evitare per non dare un ulteriore slogan elettorale al 'capitano' leghista, dicono. Perciò non si esclude una mossa eclatante, con un "mini-Aventino", la decisione di disertare i lavori della Giunta. In quel caso vincerebbe molto probabilmente il centrodestra salvando momentaneamente Salvini, perchè l'ultima parola, quella che conterà in maniera definitiva, sarà esclusivamente dell'Aula del Senato, a febbraio. E' lì che si metterà il sigillo al caso Gregoretti. E sarà in quella occasione che la maggioranza potrà dare il colpo definitivo, regolando i conti con il centrodestra - si spiega - per votare l'autorizzazione all'arresto dell'ex ministro dell'Interno. Intanto ad animare ulteriormente lo scontro politico è la polemica contro il presidente del Senato. Elisabetta Casellati è entrata nel mirino di Pd-M5s e Leu dopo aver votato (una procedura inusuale anche se non vietata da alcun regolamento) insieme ai sei dell'opposizione nella Giunta per il regolamento a favore della convocazione per il giorno 20 della Commissione chiamata al primo giudizio su Salvini. Casellati è stata "imparziale e scorretta", ripetono infuriati. Compreso il segretario del Pd che denuncia "un atteggiamento molto scorretto e grave".

Il presidente del Senato rigetta con forza le accuse. Non accetta che si metta in discussione il suo ruolo super partes e chiarisce di essersi esposta per "garantire la mera funzionalità degli organi del Senato". Non ci vede nulla di strano, invece, il leader della Lega: "E' una senatrice", osserva da Gioia Tauro e rilancia: "Sono curioso di vedere chi andrà in Giunta a dire che sono un criminale". A difenderla è il resto del centrodestra. La maggioranza non le contesta solo l'entrata in campo ma anche il balletto vissuto sul regolamento, passando in pochi minuti da una deroga introdotta alla prassi fino a una contro-eccezione. E senza ostacoli dalla presidenza, sostengono.

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