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Pronto decreto su migranti, Lamorgese: 'Non è bacchetta magica'

Quattro mesi per i rimpatri. Gabrielli: 'No alle multe alle Ong'

Redazione Ansa

"E' stato un lavoro di squadra: ringrazio il ministro Bonafede, il presidente Conte e la ministra Lamorgese perchè noi stamattina firmiamo il decreto ministeriale che ci permette di portare le misure per stabilire se un migrante può stare in Italia da due anni a 4 mesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in conferenza stampa alla Farnesina presentando il decreto sui migranti. 

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"Sui migranti presentiamo un decreto che non urla ma fa i fatti", ha detto il ministro degli Esteri e capo del M5s Luigi Di Maio presentando alla Farnesina il nuovo decreto interministeriale Esteri-Giustizia-Interni sui migranti. Si tratta solo del "primo step del nostro piano per i rimpatri sicuri", ha aggiunto ribadendo che la misura "porterà da due anni a quattro mesi i rimpatri verso una serie di Paesi".

"Anche negli ultimi quattordici mesi è stato tutto fermo sui rimpatri, siamo ancora all'anno zero", ha detto Di Maio presentando alla Farnesina il nuovo decreto interministeriale sui migranti. "Non credo - ha aggiunto - che la redistribuzione sia la soluzione definitiva" ma "lo step importante è fermare le partenze".

"Non ci sono oneri di spesa per la semplice ragione che questo tipo di decreto inverte l'onere della prova. E' chiaro che questo è un primo step", ha detto ancora.

"Per tutti i casi in cui si dovessero verificare discriminazioni la nostra costituzione, le nostre leggi tutelano i diritti dell'individuo".

"Con questo decreto, avendo un elenco di Paesi sicuri, si permette di dimezzare tutta la procedura" della protezione internazionale, ha detto il ministro della Giustizia Bonafede. "I magistrati - ha puntualizzato - fanno già un lavoro importantissimo riescono a smaltire tantissime di queste domande e voglio ringraziarli pubblicamente". "Tuttavia con un incremento così importante oggi questo decreto dà alla Giustizia un aiuto importante", ha sottolineato.

 

"In Italia non esiste una modalità di accesso lecito e a questo bisogna metterci mano". Lo ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli intervenendo al Festival delle Città in corso a Roma, parlando di immigrazione. Per Gabrielli il tema dell'immigrazione "poggia su tre pilastri: la gestione dei flussi, i rimpatri e l'integrazione".

"Non sono d'accordo sulle multe alle ong", ha detto il capo della polizia Franco Gabrielli al Festival delle città in corso a Roma parlando dei provvedimenti inseriti nel decreto sicurezza. "Ma è sbagliato - ha aggiunto - dire che i due decreti sicurezza non siano del tutto corretti. Alcune cose sono positive: ad esempio, chi manifesta deve farlo pacificamente e non giudicare le forze dell'ordine come dei punching ball".

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