Politica

Voto su Rousseau, attivisti M5S lanciano #DiMaiovicepremier in rete

Si muovono i militanti pro-leader, "il suo ruolo è fondamentale". Di Battista vede Di Maio: 'Non dico come voterò'. Sondaggista: solo 1 donna su 5 crede nel governo

Redazione Ansa

Nelle ore decisive della trattativa M5S-Pd e alla vigilia del voto su Rousseau gli attivisti pentastellati si muovono sulla rete a sostegno di Luigi Di Maio.
    E lanciano, su Twitter, due hashtag: #Dimaiovicepremier e #dimaiononmollare. Le motivazioni del sostegno al capo politico e a un suo ruolo centrale nel governo sono diverse. "Voglio che il M5S resti riconoscibile in questo prossimo governo", scrive Carlotta. "Il mio voto, utile o meno alla partenza di questo nascente governo, prescinde da questo ragazzo. Solo con #DiMaioVicepremier dico Si, aggiunge Paolo. "In questo momento per il movimento 5 stelle è importante un programma chiaro che porti risultati per i cittadini. E dopo di che non vedo altra strada che #DiMaioVicepremier per poterlo realizzare", gli fa eco Filippo. E il dibattito, sulla rete, è vivacissimo. Anche perché il voto su Rousseau si avvicina.

Numerose le dicgirazioni dvoto da parte degli esplonenti pentastellati. Al sì dichiarati di Brescia e Penna, fa eco Alessandro Di Battista che, dopo aver incontrato Luigi Di Maio, non rende pubblica la sua posizione.  Se Rousseau dovesse dire no "vorrà dire che i nostri iscritti e i nostri elettori non sono d'accordo con questo accordo e quindi noi ci tiriamo indietro". Così a Sky TG24 il Sottosegretario agli Affari Esteri ed esponente del M5S Manlio Di Stefano. "Mi auguro che diranno di sì - ha continuato Di Stefano - ma non sono convinto. Se dovessi guardare l'umore della rete, per quello che riesco a seguire sui miei social, direi che c'è molto malcontento, ma è anche vero che domani queste persone avranno modo di visionare il programma e l'accordo e quindi si faranno un'idea più precisa. So benissimo quanta paura possa fare pensare di mettersi nelle mani genericamente del Partito Democratico, come mi faceva la stessa paura la Lega, ma avere davanti un programma e un'idea precisa sicuramente rassicura". E il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora precisa: 'Coinfido nella fiducia del attivisti'.

"Solo 1 donna su 5 crede nel nuovo governo Pd-M5s", "mentre per gli uomini il rapporto è 1 su 3". Lo spiega in una nota Alessandra Paola Ghisleri commentando un 'sondaggio speciale' appositamente realizzato per il premio al femminile 'Casato Prime Donne' che le verrà conferito il 15 settembre a Montalcino (Siena) da una giuria interamente fatta di donne. "Le donne si sono sempre sentite escluse dai grandi dibattiti politici che a loro volta hanno disertato - spiega Ghisleri - e nelle intenzioni di voto degli ultimi mesi, le indecise tra le donne rappresentano il 60%". Per la sondaggista "il gentil sesso è arrabbiato con la politica, molto più arrabbiato dei maschi". Secondo rilevamenti dei giorni scorsi, "da una parte risulta stabile l'astensione e l'indecisione delle donne sulle intenzioni di voto rispetto a quella maschile, dall'altra parte rimane la grande adesione femminile al partito della Lega salviniana (35%), dato che rimane stabile dalle ultime elezioni politiche del 4 marzo 2018 e rafforzatosi in questo anno e mezzo di Governo e la crisi". "L'opinione della maggioranza delle donne - conclude Ghisleri - ritiene il possibile Governo Pd-M5s molto poco durevole e le donne desiderano con maggiore forza rispetto agli uomini il ritorno alle urne. Il cosiddetto 'mantenimento delle poltrone' è sempre per la 'quota rosa' del campione la motivazione principale che ha spinto il partito di Nicola Zingaretti a stringere un accordo di Governo con i pentastellati".

   

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