Politica

Decretone, ok al riscatto della laurea anche dopo i 45 anni

Nella notte spunta tassa su colf e badanti poi ritirata. Il decreto dovrà poi tornare al Senato per la seconda lettura e per essere approvato in via definitiva entro il 29 marzo

Redazione Ansa

Le Commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno chiuso stanotte l'esame degli emendamenti al decretone su reddito e pensioni e dato mandato al relatore per portare il provvedimento in Aula lunedì mattina, nei tempi previsti. Il decreto dovrà poi tornare al Senato per la seconda lettura e per essere approvato in via definitiva entro il 29 marzo.

Passa il riscatto agevolato della laurea anche dopo i 45 anni. Mentre nella notte spunta una colf-tax, poi retromarcia dopo le proteste del Pd. 

A riscattare la laurea con le agevolazioni previste dal decretone potranno essere anche gli ultra quarantacinquenni. Lo prevede un emendamento della Lega al provvedimento approvato in tarda nottata dalle Commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera. Resta comunque il limite temporale del 1996. Possono cioè fruire della prevista detrazione del 50%, infatti, solo coloro che sono "privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995". 

Spunta nella notte nel decretone una nuova tassa su colf e badanti che le relatrici hanno proposto di inserire come copertura per il pensionamento anticipato dei lavoratori gravosi. In una riformulazione di un emendamento M5S fino a quel momento privo di finanziamento, Elena Murelli (Lega) e Dalila Nesci (M5S) hanno avanzato l'idea di un'aliquota al 15% sui rapporti di lavoro domestico, che avrebbe trasformato peraltro i datori di lavoro in sostituti d'imposta. Dopo le proteste del Pd, e una certa confusione anche interna alla maggioranza, l'emendamento è stato poi ritirato.

La pensione di cittadinanza potrà essere ritirata alle Poste o in banca anche in contanti e non necessariamente essere caricata - e quindi spesa - sulla card del reddito. Le Commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera hanno dato il via libera ad una riformulazione dell'emendamento delle relatrici (Elena Murelli della Lega e Dalila Nesci del M5S) che permette l'erogazione del beneficio pensionistico "mediante strumenti ordinariamente in uso per il pagamento delle pensioni".

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